Immagini della lentezza, paradossi della velocità
A cura di Vinicio Ongini, Domenico Bartolini, Riccardo Pontegobbi
Campi Bisenzio, Comune di Campi Bisenzio, 1995, 112 p.
Euro 10,33
La collaborazione tra Amministrazione Comunale di Campi Bisenzio, LiBeR e Unicoop Firenze ha dato vita a questa pubblicazione, che raccoglie gli interventi di un convegno tenutosi a Firenze nel marzo 1995 presso il salone Brunelleschi dell'Istituto degli Innocenti, dal titolo "L'universo ha tempo da perdere". Il legame tra lentezza e velocità, e le sue implicazioni su molteplici aspetti della natura e della società (dal rapporto con le scuole, le città e i ragazzi a quello con la dimensione religiosa, o ancora ai tempi di Internet e della TV) è il tema attorno al quale si sviluppano le riflessioni dei relatori, tra i quali figurano Margherita Hack, Giorgio Celli, Antonio Faeti, Roberto Denti.
Chiude il volume la riproduzione di una serie di vignette realizzate "in diretta" durante il convegno da Sergio Staino, che, come avverte la didascalia, "risentono della cronaca e del clima politico di quei giorni". "Stranamente" simili ai giorni nostri.
Dalla fiaba alla TV
Campi Bisenzio, Comune di Campi Bisenzio, 1992, 71 p.
(Quaderni di LiBeR, 2)
Euro 5,16
Il secondo Quaderno di LiBeR raccoglie materiali del Convegno "Bambini e paure: quando dove e perché", organizzato dalla Biblioteca civica Bernardino Partenio di Spilimbergo nel novembre 1990.
L'approccio all'argomento è interdisciplinare: i testi delle relazioni presentate al Convegno sono state, quando necessario, aggiornate dagli autori e offrono un'articolata riflessione critica sul tema delle paure dei bambini a cura di psicologi, esperti del libro per bambini e ragazzi, pedagogisti, massmediologi. La bibliografia che segue gli interventi è aggiornata con le pubblicazioni edite fino al dicembre 1991, e mostra il vero e proprio boom editoriale avuto in quegli anni dal tema delle paure nella letteratura per l'infanzia, ancora oggi fortemente presente nell'immaginario dei bambini
Indice
Marcello Bernardi. I bambini e la paura
Roberto Denti. La paura nelle fiabe di magia
Francesca Lazzarato. "E' per mangiarti meglio, bambina mia"
Donatella Ziliotto. Storie d'ombra
Marina D'Amato. La telepaura
Roberto Farnè. Giochi di paura
Bibliografia:
- Paura, paure
- Mostri
- Streghe
- Fantasmi e vampiri
- Horror
Per acquistare il libro
Emy Beseghi
Saggio introduttivo di Antonio Faeti
Campi Bisenzio, Comune di Campi Bisenzio, 1996
96 p. ; 24 cm (LiBeR/Saggi)
L'autrice oggi insegna Letteratura per l'infanzia all'Università di Bologna, cattedra che nel 1996, anno in cui il libro è uscito, apparteneva ad Antonio Faeti, autore del primo attento intervento, dal titolo "Il giardino e il labirinto".
La domanda centrale attorno alla quale ruotano i saggi contenuti nel libro è "Che cosa è, veramente, una tesi di laurea?": da qui parte un'indagine minuziosa sull'itinerario che vede come protagonista la tesi in letteratura per l'infanzia, disciplina particolare, in un certo senso "anomala", perché il libro per ragazzi è "come Peter Pan, un'opera aperta, un proliferare di sensi nascosti, un testo infinitamente dilatabile".
In appendice al volume è pubblicato l'elenco completo delle tesi in storia della letteratura per l'infanzia presso l'Università di Bologna dal 1982 (anno di istituzione della cattedra) al 1995.
Fiabe della Cina antica e contemporanea
A cura di Yang Xiaping
Illustrazioni di Chiara Donelli-Cornaro
Idest, 2003, 80 p
Testo bilingue italiano-cinese
ISBN 88-87078-29-7 - € 12,00
In un libro bilingue, italiano e cinese, la più antica tra le “cenerentole”: una proposta esclusiva per gli scaffali multiculturali delle biblioteche per ragazzi e scolastiche.
Sono presenti, nelle diverse tradizioni dei popoli del mondo, “cenerentole” protagoniste di fiabe dai tratti comuni: la bella ragazza laboriosa soggiogata da una spietata matrigna e dalla sorellastra, l’incontro con il principe, o il re e, soprattutto, il piccolo paio di scarpe a cui si lega il riconoscimento e il mutare della sorte della giovane eroina. La fiaba qui presentata, in cui agisce un’intelligente e tenera orfana chiamata Ye Xian e che in omaggio alla tradizione è stata intitolata La Cenerentola cinese, è forse la più antica tra quelle conosciute, addirittura di circa 700 anni anteriore alla celebre versione occidentale.
Accompagnano questa suggestiva Cenerentola cinque fiabe della Cina antica e contemporanea che hanno il potere di trascinare il lettore in un’atmosfera magica e di aprirgli le porte di un mondo lontano abitato oltre che da esseri umani buoni e cattivi, da divinità e da mostri, da fieri animali fantastici e da sapienti animali domestici… Mondi così diversi e così uguali si offrono, grazie anche ai testi bilingui in italiano e cinese, a una lettura senza confini.
Enti promotori
Provincia di Prato, Comune di Campi Bisenzio, Quartiere5 di Firenze
La curatrice
Yang Xiaping è nata ad Hangzhou (Cina). Si è laureata in Lettere presso l'Università di Lingue Straniere di Luoyang e diplomata in Lingua rumena presso l'Università di Lingue Straniere di Pechino. Dal 1988 vive in Italia e collabora con enti e istituzioni locali in qualità di mediatrice culturale. Ha collaborato con vari editori ed enti alla redazione di opuscoli e libri a carattere multiculturale. In particolare, nel 2001, è stata autrice del libro Poesie e filastrocche cinesi promosso dal Comune di Campi Bisenzio e edito da Idest
Il cibo nella letteratura per l'infanzia
A cura di Vinicio Ongini
Coordinamento editoriale e proposte bibliografiche di Domenico Bartolini e Riccardo Pontegobbi
Firenze, Unicoop, 1994, 150 p.
Euro 10,33
Frutto del rapporto di collaborazione tra Comune, Sezione Soci Coop e Centri DOC (Centri di documentazione e orientamento ai consumi) di Campi Bisenzio ed Empoli, Una fame da leggere raccoglie i resoconti delle conferenze tenute durante l'omonimo ciclo di incontri ideato e curato da Vinicio Ongini, tenutosi a Campi Bisenzio nel 1994.
Oltre a questi interventi, rielaborati per l'occasione dagli autori, il volume, uscito come supplemento al n. 22 della rivista LiBeR, contiene contributi critici e bibliografici, come "Fame di fiabe" e "Al ristorante della letteratura per l'infanzia", per orientarsi tra le pubblicazioni per bambini e ragazzi che hanno per tema l'alimentazione.
Agostino Barlacchi
Idest, 2000, 128 p., Euro 15,49
Avete mai provato a ridar vita dopo tanto tempo a un vecchio giocattolo di latta? A compiere il rituale della carica, con il giro di chiave, lo scricchiolio degli ingranaggi pronti a scattare e il lento ma potente srotolamento della molla?
Quanti sanno come nasce e si sviluppa questa produzione e chi sono i creatori di questi gioiellini che hanno nutrito l'immaginario di molte generazioni?
Nessun problema, d'ora in avanti è possibile sapere tutto, ma proprio tutto, su questo affascinante settore, grazie al libro appena uscito dal titolo I giocattoli dal cuore d'acciaio, scritto dallo studioso e collezionista Agostino Barlacchi ed edito per i tipi della Idest.
Il volume, che si inserisce in un comparto editoriale nazionale povero di strumenti di questo tipo, si presenta come un indispensabile supporto critico e iconografico, non solo per gli appassionati e i collezionisti, ma anche per coloro che si accostano al settore per la prima volta: 128 pagine ricche di informazioni e di curiosità sul mondo del giocattolo di produzione industriale dal 1900 al 1950 illustrate da 150 foto a colori. La guida sui giocattoli di un tempo contiene preziose indicazioni su auto, moto, treni, modellini militari, navi, automi, bambole e tanti altri giocattoli realizzati in quegli anni; ampio spazio viene dedicato al settore dei soldatini: vengono svelati segreti e misteri di quelli costruiti in pasta, in latta e in carta, comprese le tecniche di colorazione, le leghe e il riconoscimento delle antiche fabbriche produttrici (con la riproduzione dei relativi marchi) e non mancano informazioni dettagliate su tutti i musei del settore presenti nel mondo.
Nel volume sono infine fornite utili indicazioni anche per i neofiti con gli indirizzi delle maggiori borse-scambio del giocattolo in Italia, l'elenco delle principali raccolte europee ed extraeuropee e delle riviste specializzate, un piccolo glossario di terminologie tecniche e i consigli per gli acquisti.
Insomma un libro da non perdere per ritrovare, o finalmente scoprire, il gusto del divertimento a molla.
Campi Bisenzio, Comune di Campi Bisenzio, 1993
(Quaderni di LiBeR, 3)
A cura della Biblioteca Gianni Rodari
Campi Bisenzio, 1991, 118 p.
(Quaderni di LiBeR, 1)
Euro 5,16
Il primo dei Quaderni pubblicati come supplementi alla rivista LiBeR, uscito nel 1991, raccoglie i materiali preparatori della Mostra-Convegno "La narrativa nella scuola media", tenutasi a Campi Bisenzio nell'aprile dello stesso anno.
Nella prima parte del volume si trovano gli interventi di esperti e studiosi di letteratura per l'infanzia e l'adolescenza, da Roberto Denti (coordinatore del Convegno) a Carla Poesio, Fernando Rotondo, Ave Gagliardi, Andrea Molesini e Daniela Bertocchi.
La seconda parte è costituita da un'ampia bibliografia (1022 libri), realizzata in collaborazione con la Libreria dei Ragazzi di Milano, che comprende sia le pubblicazioni allora presenti nelle collane di lettura per la scuola media delle varie case editrici che le collane e le opere di narrativa non parascolastica destinate ai lettori della fascia d'età corrispondente alla scuola media.
Il volume rappresenta un utile strumento di lavoro per quanti operano nel settore del libro per ragazzi e soprattutto per gli insegnanti.
Contributi alla definizione di un nuovo servizio di pubblica lettura giovanile
Idest, 2000, 32 p.
Euro 2,58
I contributi che seguono danno conto della discussione svoltasi nel Seminario "La nuova biblioteca per ragazzi" promosso da Regione Toscana, Provincia di Firenze e Comune di Campi Bisenzio con il patrocinio dell'Associazione Italiana Biblioteche presso Villa Montalvo a Campi Bisenzio il 2 e 3 dicembre 1999.
Il Seminario, organizzato dalla Biblioteca Gianni Rodari di Campi Bisenzio con il coordinamento della rivista LiBeR, si è rivolto in primo luogo ai bibliotecari delle biblioteche pubbliche e scolastiche e a chi si occupa professionalmente di lettura e libri per ragazzi: insegnanti, editori, librai, operatori culturali. L'iniziativa ha avuto come principale finalità quella di fornire a tutti i partecipanti un ampio e approfondito panorama sull'attuale situazione delle biblioteche per ragazzi e di favorire un'occasione qualificata di aggiornamento e di confronto fra gli operatori.
Crediamo che questi obiettivi siano stati ampiamente raggiunti; più difficile è valutare se e quanto si sia arrivati vicini (o lontani) rispetto a un modello di nuova biblioteca per ragazzi, i cui contorni sono stati delineati negli interventi che offriamo in lettura nelle prossime pagine.
Non era semplice arrivare a punti conclusivi; forse non era nemmeno possibile. Di sicuro i tasselli apportati dalla discussione al puzzle della "nuova biblioteca" ci consentono di intravederne forme e movimenti e quanto appare ci conforta al di là di tutte le difficoltà che comunque si frappongono per disturbare una visione più precisa e completa. Il motivo fondamentale di questo conforto sta nell'aver visto al centro della discussione, in modo quasi naturale, senza precedenti orchestramenti, un concetto di biblioteca riportato alla pratica della lettura. Sia chiaro, lettura in tutte le sue forme, da quelle tradizionali alle più recenti multimediali e ipertestuali. Ma sempre e comunque lettura!
Attività che finalmente vede coinvolti per primi i cosiddetti mediatori delle letture infantili (insegnanti, bibliotecari), che non si capisce cosa dovrebbero mediare se queste letture per primi non le avessero fatte loro, se questi libri -o che altro -da "porgere" ai ragazzi non fossero da loro già conosciuti, apprezzati o scartati, in ogni caso vissuti per poter essere credibilmente proposti. Su questo punto convergono, con modalità e obiettivi diversi, un po' tutti gli interventi: sono sì importanti, essenziali gli altri elementi che, insieme, fanno una nuova biblioteca per ragazzi, dalla catalogazione ai rapporti con la scuola e con le sue esigenze didattiche, alla cooperazione bibliotecaria; ma c'e comunque un nodo tematico, avvolto intorno alla pratica di lettura (fatto di formazione del personale, attenzione nella costituzione delle raccolte, promozione della lettura), che più di ogni altro caratterizza l'attuale crescita della biblioteca. Su questo terreno si attesta il punto più alto in cui possono essere soddisfatti i bisogni dell'utente.
Intorno a questo nucleo continueremo a lavorare e a cercare con l'apporto di tutti una configurazione più approfondita possibile della nuova biblioteca per ragazzi. Ci aiuterà in ciò il Forum che abbiamo aperto in LiBeRWEB e al quale vi invitiamo a collaborare.
Cinque testi di teatro per ragazzi
di Angelo Savelli
Idest, 2001, 164 p.
ISBN 88-87078-21-1 Euro 12.91
Negli ultimi anni nel Teatro/Ragazzi si è tornati a parlare di testo, si è ripreso a scrivere testi: è riemersa la figura del drammaturgo come responsabile della scrittura scenica.
A questa rinnovata e cospicua produzione di copioni (ogni Compagnia ne produce in media uno all'anno) non corrisponde però un'adeguata circolazione degli stessi: una volta esaurita la tournée di uno spettacolo, il testo relativo si conserva solo nei cassetti della Compagnia che lo ha prodotto.
Vi è infatti una ancora troppo scarsa attenzione editoriale nei confronti di un patrimonio di scritture che dovrebbero invece essere conservate e valorizzate, perché rappresentano un contributo importante a un settore non trascurabile del teatro contemporaneo.
Ecco dunque il primo motivo per rallegrarci di questa felice iniziativa:
benvenuta la pubblicazione del Teatrino di Gian Burrasca, per i tipi di Idest, che raccoglie cinque testi teatrali di Angelo Savelli, messi in scena nelle ultime stagioni dalla Compagnia Pupi e Fresedde di Firenze - di cui Savelli è fondatore e regista - dal Teatro dell'Arca di Forlì, dallo Stage per giovani musicisti della Scuola di musica di Bertinoro. Un filo rosso lega fra loro questi testi: vengono tutti da una matrice narrativa, derivano cioè o da classici della letteratura infantile (Il giornalino di Gian Burrasca di Vamba, Le novelle della Nonna di Emma Perodi, Peter Pan di J.M. Barrie) o da opere letterarie tout court, come Decamerone di Boccaccio, Le sottilissime astuzie di Bertoldo e Le piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino di Giulio Cesare Croce leggendo questi testi di Angelo Savelli, mi è tornata in mente un'osservazione di Natalia Ginzburg a proposito della scrittura teatrale: "una battuta deve rispondere all'altra come una palla in una partita di tennis". Ecco, qui succede proprio così, si segue con l'occhio - e con l'orecchio - questo ritmo felice di gioco.
E ancora, la scrittura narrativa, è una scrittura nella solitudine, la scrittura drammatica ha come prima caratteristica la messa nello spazio (il teatro è volume) e in questo spazio la presenza essenziale è quella della società: nel Teatrino di Gian Burrasca è presente la società infantile, direi che è inscritta nella sua stessa struttura: non solo perché agli spettatori bambini spesso l'autore si rivolge, chiamandoli direttamente in causa, ma perché ogni scena presuppone un ascolto autenticamente infantile: permeato cioè dell'intensità percettiva - di cui solo i bambini sono capaci - nei confronti di un linguaggio che si fa suono e sapore, onomatopea e allitterazione, canto e conta.
In questa partitura verbale, si evidenzia una sensibilità - o meglio un gusto - per l'antica tradizione dell'oralità popolare. Spesso affiora in questi testi un impasto dialettale che spinge la scrittura a contaminarsi con un parlato regionale (preferibilmente toscano). E i testi di partenza sono scelti - mi pare - come serbatoio di rappresentazioni di un immaginario collettivo, contenitori di frammenti di narrazioni popolari dalla natura migratoria, che infatti continuamente trasmigrano da Occidente a Oriente e viceversa, in un intrecciarsi di echi, di rimandi, di suggestioni reciproche. Soprattutto in I viaggi di Calandrino ad Oriente del Decamerone, proprio questo par di avvertire: il brusio sotterraneo di molteplici voci, antiche e pur sempre presenti, che mantengono viva la grande tradizione dell'oralità popolare.
(Dall'introduzione di Mafra Gagliardi al volume)
La difficile arte dell’umorismo nei libri per ragazzi
a cura di Eros Miari ed Emilia Ficarelli
Idest, 2000, 144 p.
Euro 10,33
Tra le molte e riconosciute virtù dell’umorismo, ce n’è una nuova e forse anche sorprendente: quella di far leggere i ragazzi.
Sembrano finiti, infatti, i tempi in cui a scuola e in biblioteca la domanda di libri capaci di “far ridere” suscitava un certo sgomento: oggi il riso – o perlomeno il sorriso – abbonda tra le pagine della letteratura per ragazzi e pare dare vita a una sorta di riserva indiana dell’umorismo intelligente, perfido e graffiante, assediato dai visi pallidi (molto pallidi) della peggiore comicità televisiva.
Come si ride nei libri per ragazzi, e perché?
A questa e ad altre domande, i contributi di Eros Miari, Fernando Rotondo, Francesca Lazzarato e Odoardo Semellini raccolti in Ridere, sorridere, leggere provano a dare una risposta in termini operativi, fornendo esempi numerosissimi che culminano, nella seconda parte del volume, nella Piccola Antologia dell’Umorismo, una preziosa raccolta di brani umoristici selezionata da ragazzi e ragazze della scuola media inferiore che – insieme alla ricca bibliografia tratta da Liber Database – possono essere utilizzati come un divertentissimo tam-tam della lettura, per catturare altri giovanissimi lettori.
Ridere, sorridere, leggere documenta un progetto promosso dal Sistema Bibliotecario di Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera, Comuni della provincia di Modena, nell’anno scolastico 1998/99 sul tema dell’umorismo nella letteratura per ragazzi. Il progetto si è articolato attraverso un corso d’aggiornamento per insegnanti e una serie di incontri e percorsi di lettura rivolti alle classi della scuola media inferiore.