Lisa Balavoine, nata e residente ad Amiens, nel Nord della Francia, insegnante con la passione per la musica, la fotografia e la lettura, dopo un primo romanzo di successo per adulti, Éparse (Lattès, 2018), con Un ragazzo è quasi niente, che apre la collana YA Slanci di Terre di Mezzo, si cimenta in un racconto sulla complessità del mondo adolescenziale. Romeo, il protagonista sedicenne, è alla ricerca del suo posto in un contesto maschile brutale nel quale non si riconosce. E si interroga in modo critico sul concetto tradizionale di mascolinità, sull’amicizia, l’amore, la solitudine, ma anche su problematiche sociali come il bullismo e il revenge porn. La sua è una storia sulla parola e sul silenzio, sulla capacità generativa dell’adolescenza, in grado di tracciare nuovi percorsi identitari e relazionali, e della parola, capace di esplorare altre possibilità. Attratta dalle forme brevi, l’autrice coniuga brevità e musicalità: frammenti, microfiction, flussi di coscienza, una rapida successione di immagini che velocemente ricostruiscono la trama di una storia. Per meglio capire le ragioni del successo del suo romanzo “ado”, le abbiamo posto alcune domande, a cui Lisa ha risposto conducendoci nel cuore del suo mondo letterario e poetico.