C. Lepri | Anicia, 2013 Infanzia, gioco e linguaggi poetico-narrativi
Chiara Lepri
Roma, Anicia, 2013, 236 p. (Teoria e storia dell’educazione; 167)
ISBN 978-88-6709-060-0 – Euro 21,00
Dalla quarta di copertina
Il volume approfondisce il tema del gioco linguistico e delle potenzialità ludico-creative della parola nella letteratura per l'infanzia: dalla presentazione diacronica di materiale letterario e poetico significativo, alla riflessione critica sugli esiti fecondi della creatività linguistica volta alla formazione del giovane lettore. Il focus della ricerca si incentra su alcuni autori, in particolare Carroll di Alice e Swift di Gulliver, ma anche su specifici filoni letterari (il nonsense anglosassone, i mondi rovesciati ed utopici di impronta popolare) e la più recente ed innovativa produzione a partire dagli anni Sessanta in Italia. Specificatamente l'apporto di Rodari, in questa direzione, si fa “stemma” di una rinnovata espressione letteraria rivolta all'infanzia. II suo contributo poetico e pedagogico per certi aspetti si accomuna all'esperienza creativa di Alfonso Gatto e di Toti Scialoja, di Roberto Piumini e Bianca Pitzorno, tra gli altri.
La ricerca, rivolta agli studiosi di letteratura per l'infanzia, ai docenti e agli operatori nell'ambito della formazione, si propone di evidenziare il valore di una narrativa “aperta al possibile”, che scardina gli schemi codificati e si delinea come dispositivo di rottura - tra comico e sperimentalismi linguistici - e di interpretazione diversa/ulteriore della complessità del reale.
L’autrice
Chiara Lepri è dottore di ricerca e assegnista presso il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell'Università di Firenze. Si occupa di storia della letteratura per l'infanzia, di letteratura per l'infanzia e di pedagogia della lettura con particolare attenzione ai linguaggi narrativi e alla lettura per immagini. È docente a contratto di Narrazione e infanzia e conduce laboratori sulla letteratura per l'infanzia e sulla lettura nel Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia di Firenze e corsi di formazione per educatori promossi da enti locali. Ha pubblicato numerosi saggi sulla letteratura per l'infanzia, i linguaggi d'invenzione e la fiaba in volumi collettanei e riviste specialistiche.
Dall’indice
Capitolo primo - Linguaggio e gioco nella letteratura per l'infanzia
1. La parola: campo di creatività
1.1 Gioco linguistico, letteratura per l'infanzia e creatività
1.2 La parola “abitata” e la parola giocata
2. Decostruzione e costruzione ludica del linguaggio: Swift e Carroll
2.1 Decostruzione e ri-costruzione ludica del linguaggio
2.2 Indeterminatezza e identità
2.3 Mondi e linguaggi alla rovescia
3. Poesia nonsense e senso del nonsense
3.1 Il nonsense come poesia
3.2 Sul senso del nonsense
Capitolo secondo - Lo "stemma"-Rodari
1. I fondamenti del nonsense in Gianni Rodari
1.1 L'influenza delle neo-avanguardie
1.2 II nonsense rodariano tra Lear, Carroll e la tradizione popolare
2. Ii gioco linguistico tra creatività e dimensione logica
2.1 “Il sasso nello stagno": un dispositivo di generazione
2.2 La ragione divergente di Rodari
3. Parola e utopia in Rodari
3.1 II primato della parola
3.2 La tensione utopica della parola tra rovesciamento e riso
Capitolo terzo - II gioco con le parole nei nuovi linguaggi narrativi e poetici
1. Natura ludica della parola e infanzia
1.1 Dalla parola alla sillaba: la "parala-melagrana"
1.2 Abitare la lingua dell'infanzia
2. Lo "stemma" rodariano negli autori di oggi: Piumini e Pitzorno
2.1 Roberto Piumini e le diverse "architetture" della parola
2.2 La trasgressività verbale in Bianca Pitzorno
3. Dalla parola giocata ad una pedagogia della parola
3.1 Verso una sonorità e corporeità della parola
3.2 Per una pedagogia della parola. Note conclusive
Bibliografia
a) Opere di consultazione generale
b) Opere di critica sugli autori e sulla letteratura per l'infanzia
c) Opere e testi di autori di narrativa e di poesia per l'infanzia
