Chil (dal Libro della Giungla): “Siamo d'uno stesso sangue fratellino tu ed io”.
Il gruppo Writers with Children nasce da un’idea di Laura Walter. Più che un’idea, la sua è un’indignazione. Laura Walter non ci sta. Non ci sta a pensare che i bambini e i ragazzi, nati o meno in Italia, da genitori “di origine straniera” (provenienti cioè da un paese diverso dall’Italia), trovino un sacco di difficoltà per ottenere quella cittadinanza, che dovrebbe essere un loro diritto inappellabile.
L’idea, l’indignazione, l’intuizione di Laura trova immediatamente d’accordo tanti autrici e autori per ragazzi. Alla sua proposta di creare un gruppo di scrittori che promuova il diritto automatico alla cittadinanza per tutti i bambini e ragazzi che vivono in questo paese dicono subito di sì Vanna Cercenà, Luigi Dal Cin, Emanuela Da Ros, Luisa Mattia, Anselmo Roveda, Fabrizio Silei, Alfredo Stoppa, Guido Sgardoli e molti altri.
Alla proposta danno il loro appoggio anche la Comunità di Sant’Egidio di Roma, il Comune di Bologna, la Libreria Giannino Stoppani di Bologna.
E così il gruppo Writers with Children (col logo ideato da Fabrizio Silei) fa la sua prima apparizione ufficiale a Bologna il 22 marzo 2012, mentre si sta svolgendo la Bologna Children’s Book Fair.
Il manifesto programmatico
"Cari ragazzi, siamo un gruppo di persone molto diverse fra loro, ma che hanno una cosa in comune: sono tutti autori di libri scritti per voi. Sì, proprio quelli di cui avrete letto forse qualche libro, che forse qualche volta avrete incontrato a scuola o in biblioteca. Come mai ci siamo tutti insieme?
Perché ogni volta che vi abbiamo incontrato e abbiamo visto i vostri occhi attenti, abbiamo ascoltato le vostre domande, non abbiamo notato alcuna differenza fra voi. E perché noi scriviamo storie per tutti i bambini, non guardiamo se hanno il permesso di soggiorno o sono clandestini. Questa separazione artificiosa fra amici che frequentano la medesima scuola, parlano la stessa lingua, leggono gli stessi libri, ci ha profondamente turbato.
Alcuni di noi hanno deciso di fare qualcosa e hanno preso l'iniziativa di contattare altri colleghi.
Cosa vogliamo? Vogliamo che i nostri ragazzi siano tutti uguali e nessuno sia discriminato sul possesso o meno di un certificato anagrafico.
Non abbiamo la forza di un’istituzione o di un partito, ma solo il desiderio di cambiare una situazione che troviamo paradossale, ingiusta, stupida. Prima di costituire questo gruppo, ci siamo scambiati le idee, abbiamo discusso a lungo e finalmente abbiamo deciso far sentire la nostra voce. Quello che ci proponiamo è di sostenere con forza e determinazione un principio fondamentale: chi nasce, vive e cresce in Italia è italiano. È un principio talmente semplice che lo capirebbe anche un neonato... automaticamente italiano.”
Vanna Cercenà
La pagina Facebook di Writers with children
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Writers with children
Scrittori per ragazzi promuovono il diritto di cittadinanza