Torino Capitale Mondiale del Libro
7 Dicembre 2006 - 10 gennaio 2007
Atrium, Piazza Solferino, Torino
La biblioteca scomparsa
Scrittura d'autore per bambini nel secondo Novecento italiano
Da un'idea di Francesca Lazzarato e Luca Scarlini
In collaborazione con Fondazione Tancredi di Barolo e Biblioteche Civiche Torino
La biblioteca scomparsa parte dalla verifica di un corpus di testi del nostro Novecento in buona parte rimossi e accantonati, quello dei racconti per bambini e ragazzi a firma di scrittori non specializzati che hanno un ruolo importante nella tradizione italiana.
Anche se è convinzione comune che l’esistenza di una zona di scambio e di contaminazione tra la letteratura tout court e quella per l’infanzia sia un fenomeno tipico della cultura anglosassone, le opere prese in esame (pubblicate a partire dal ’43 e individuate come le più significative di un panorama relativamente ampio) dimostrano che il fenomeno ha solide radici anche da noi e inducono a riflessioni senz’altro stimolanti sulla scrittura “per bambini”, e sull’idea stessa di infanzia.
Le mille e una Italia di Arpino si affianca quindi a La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Dino Buzzati e alle Avventure di Caterina di Elsa Morante, entrambe opere di scrittura e grafica allo stesso tempo. E se Totò il buono di Cesare Zavattini, con le aguzze figure di Mino Maccari, poteva essere un libro per bambini “che possono leggere anche i grandi”, molto c'è voluto invece perché le fantastiche storie alla Edgar Allan Poe di Beppe Fenoglio venissero inserite nel canone delle opere.
Eppure anche troppi sono i legami con i titoli più conosciuti: Italo Calvino riflette su luoghi a molte dimensioni ne La foresta-radice-labirinto, Eco destruttura storie di cosmonauti per i collage di Eugenio Carmi, Guido Piovene mette in scena, come di consueto, dilemmi morali, nel suo tagliente Nonno tigre, che ricorda a tratti La donna scimmia di Marco Ferreri, Landolfi ne Il principe infelice gioca sui temi usuali della sua fantastica prosa e Silvio D'Arzo tesse trame di solitudine e abbandono ne Il pinguino senza frac, in cui, fatto salvo il lessico "favolistico" siamo in un territorio non troppo lontano da quello di Casa d'altri. Moravia racconta surreali vicende della Preistoria, Alfonso Gatto incanta con i suoi lirici vaporetti, mentre Sciascia rielabora la tradizionale fiaba di Cola Pesce e Soldati si diverte a immaginare le avventure di un polipo nel mondo dei pirati. Venti illustratori italiani di oggi rileggono queste storie, talvolta ancora celebri talvolta dimenticate, esponendo le loro tavole a confronto con quelle dei libri originali e delle riedizioni, verificando il mutare del gusto e diverse modalità di mettere in dialogo le parole con le immagini.
Informazioni: Ufficio Stampa Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura
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