Eros Miari
Mondadori 1999, 90 p.
€ 6,20
L'intento dell'autore è quello di coinvolgere nella promozione della lettura di bambini e ragazzi non solo addetti ai lavori, insegnanti e bibliotecari, ma anche famiglie, operatori culturali e adulti in genere, perché la lettura diventi un dono e come tale gratuito. L'editoria per ragazzi è oggi vigorosa, non pubblica sempre e soltanto capolavori ma senz'altro libri che piacciono "un casino" ai ragazzi, e fra i tanti sicuramente qualcuno è "buono".
Il gioco di lettura è come un gioco d'iniziazione: atmosfera amicale nel gruppo-classe o tra i fedelissimi della biblioteca, spirito complice per certe attività e modalità di approccio lontane dal didatticismo e infine coscienza del "passaggio" che avviene fra il lettore adulto donatore e il ragazzo che si appresta a entrare nella tribù dei lettori.
Le attività di promozione alla lettura comportano la semplicità di approccio, la lettura ad alta voce, la consapevolezza di proporsi in occasioni favorevoli. Gli adulti che leggono per le varie età sono personaggi "concreti", che percorrono itinerari a tappe per avviare giovani e giovanissimi alla scoperta del piacere di leggere.
La prima tappa è la visita alla biblioteca con il gioco sulla biblioteca. Gli esempi, presi dalla realtà, dimostrano come i ragazzi rispondono a sollecitazioni elementari che li impegnano via via alla scoperta più approfondita di questo luogo.
La seconda tappa riguarda la lettura ad alta voce, perché attraverso "la mediazione emotiva e affettiva dell'adulto diventa molto più naturale stabilire dei legami di tipo affettivo con il libro stesso". Seguono proposte di giochi in rima, lipogrammi ad alta voce, il gioco dell'oca in storie… Ma la lettura ad alta voce può offrire ancora di più, facendo entrare i ragazzi nel campo "della suggestione, della sfida emotiva, dell'evocazione", provocando rimandi ad altri libri dello stesso autore, a personaggi simili, a veri e propri percorsi tematici. E anche su questi obiettivi non mancano esempi di come "agganciare" un lettore e di come questi reagisce alle "provocazioni" del testo.
La terza tappa riguarda infine la "competizione" vista in funzione educativa, quale incentivo a un impegno maggiore per giocare ancora se si è stati sconfitti. Si può giocare una tantum o unire una serie di giochi in forma di torneo, si può giocare in forma scritta, a voce o cimentandosi in attività grafico-pittoriche, manipolative, senso-motorie...
L'autore offre anche molti esempi di giochi linguistici - di cui alcuni a forma di quiz - legati ai libri di cui fornisce via via le bibliografie. Nelle ultime pagine è ribadita l'importanza della "motivazione" al leggere e sono offerti consigli al "giocoliere dei libri".
Carla Poesio
(da LiBeR, n. 43)