Un escursus nella letteratura per ragazzi dall’Unità d’Italia a oggi in un volume a cura di Hamelin Associazione Culturale Già a fine ‘800 s’impone un romanzo Le avventure di Pinocchio di Collodi che finalmente unisce, entusiasmandoli, i giovani lettori italiani (Stiamo parlando naturalmente dei figli privilegiati della borghesia benestante). Meno entusiasti sono invece gli adulti perché Pinocchio si comporta in modo esattamente contrario a quello che ogni bravo adulto vorrebbe: è sempre dove non dovrebbe essere, fa le cose contrarie a quelle che dovrebbe, riesce a capovolgere ogni buon proposito nel suo esatto contrario. Ci penserà Edmondo De Amicis nel 1896 a proporre l’antidoto di Pinocchio; Cuore sarà il libro che gli adulti benpensanti utilizzeranno per far dimenticare Pinocchio; è un libro programmato e costruito in ogni sua pagina, Enrico Bottini è il bambino ideale: non è autonomo nel modo di agire e nei pensieri. Tristezze, disgrazie, sofferenze, morti sono elementi strutturali di Cuore: così i bambini piangono tanto.
Questo è uno dei primi fenomeni letterari annotati da Roberto Denti nella sua “breve storia delle letture per bambini” che introduce il volume. Ne seguono altri, in ordine cronologico, puntualmente ripresi e approfonditi nelle numerose schede che compongono il libro: sui grandi scrittori americani dello stesso periodo: Twain, Stevenson e, prima ancora la Alcott, il cui libro, Piccole donne, diventa determinante per le giovani lettrici, un testo che finalmente mette in luce che le persone di sesso femminile non sono così irrilevanti come il predominio maschile le considera nell’ambiente sociale. Il periodo salgariano che da fine secolo arriva fino al secondo dopoguerra; nelle sue avventure esotiche, disprezzate dalla critica e dal sistema educativo, ma in cui s’identificano generazioni di ragazzi, si riscontra un travaso della nostalgia per l’eroismo risorgimentale e l’amarezza pos-unitaria degli ideali traditi.
Si continua così fino all’attualità, ma l’impressione, dichiarata dagli stessi curatori in prefazione, è che si sia dato maggior risalto a quelle storie che venivano prodotte e lette in epoche di esteso analfabetismo rispetto a quelle che potevano e possono disporre di un pubblico più ampio, perché nel frattempo si sono imposti altri media, ben più presenti nella vita quotidiana, e la globalizzazione ha cambiato tutto. Così, a partire circa dagli anni '70, chiaramente dagli anni '80 e '90, le scelte effettuate sono diverse: prima la selezione è caduta su autori e opere di maggiore diffusione, che davvero erano patrimonio condiviso; poi, nell’era della televisione, del personal computer e poi di internet, si sono voluti affiancare ai pochissimi grandi successi nostrani alcune figure che “patrimonio” nazionale sono comunque, ma per altro motivo, e che pur meno invasivi nei numeri, non potevano mancare per qualità e importanza nel panorama contemporaneo. Il riferimento va a fenomeni come i Manga giapponesi o a personaggi dei videogiochi come Lara Croft e Mario o Super Mario, per citarne alcuni.
Infine questo viaggio nell’immaginario italiano, partito dall’unità territoriale, vuole invitare anche a uno sguardo sul presente e sul futuro, con un’ottica sociale e pedagogica, cercando di rispondere a domande quali: di cosa parlano i grandi successi contemporanei? Quali storie hanno colpito la fantasia del nostro tempo, e quali atmosfere e personaggi stanno entrando in questo nuovo patrimonio condiviso, che sarà ingrediente dell’Italia che verrà?
Dal punto di vista della struttura, i contributi sono divisi in nove sezioni ordinate cronologicamente, ognuna aperta da un’introduzione generale sul rapporto tra infanzia e società e da una mappa degli eventi storici e culturali fondamentali. Ogni sezione presenta una serie di schede intitolate ad autori, opere, fenomeni italiani, di diversa lunghezza, e alcune “finestre internazionali” su grandi titoli che hanno avuto un immediato impatto mondiale. La stessa forma è stata mantenuta anche per una mostra didattica itinerante parallela.
Claudio Anasarchi
I libri per ragazzi che hanno fatto l’Italia
Hamelin Associazione Culturale, 2011
246 p. ; ill., 24 cm
Informazioni:
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Via Zamboni, 15
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