The enemy
Charlie Higson; trad. di S. Buttazzi
De Agostini, 2010, p. 382
€ 15,90; Età: da 14 anni
È tempo di ritorni al futuro, anche nei libri per ragazzi, di fantascienza apocalittica da dopo-bomba (vedi Bambini nel bosco di Masini), di ragazzi rimasti misteriosamente soli senza adulti (come in Gone di Grant) o in un mondo da dopo-epidemia dove gli over-14, i Grandi, sono diventati zombie cannibali, che però possono essere uccisi e non risorgono. Lo racconta Higson, non a caso appassionato di film horror, in un romanzo fluviale che infatti inizia in un supermercato dove è asserragliata una banda di under-14 (come in un film di Romero, ma anche in Io sono leggenda di Matheson). Ma ci sono anche echi di topoi e archetipi fiabeschi: due quasi o non più umani e ormai orchi ingrassano i bambini prigionieri per mangiarseli; reminiscenze e reviviscenze epiche: il capo guerriero si chiama Achilleus; ribaltamenti etico-filosofico-politici: i ragazzi lasciati in balia di se stessi non si imbarbariscono, come nel Signore delle mosche, ma sanno darsi strutture organizzate, anche se poi possono precipitare in guerre di bande e lotte per il potere.
Il nucleo centrale della storia lunga 400 pagine (ma una sforbiciata di un centinaio non avrebbe nuociuto) racconta l’anabasi della banda del supermercato che deve attraversare tutta Londra, tra pericoli, agguati, scontri feroci, morti atroci e perdite struggenti, per congiungersi a un altro gruppo (pare) felicemente insediato a Buckingham Palace. Altre storie laterali si diramano, alternandosi alla coralità del racconto, ora tornando al filone centrale, ora disperdendosi, ma sempre con pienezza di tensione e significati.
Non c’è un vero finale, perché la banda si rimette in viaggio, lasciando l’apparente ordine del Palazzo Reale, verso un futuro pieno di incognite, in una città desolata dove i ragazzi vanno organizzandosi, nella torre di Londra, nel Museo di storia naturale, ecc., secondo principi e criteri diversi, soprattutto senza sapere cosa capiterà loro una volta varcata la soglia fatidica dei 14 anni. Mentre gruppi di Grandi sembrano non essere più tanto stupidi e lenti, ma capaci anche loro di organizzarsi, darsi un capo, articolare qualche parola e pensiero. Rimarranno cannibali o avranno una mutazione positiva? Il finale preannuncia chiaramente un sequel, che si spera abbia lo stesso ritmo incalzante, e anche meno pagine.
Fernando Rotondo
(da LiBeR 88)