Il dottor Prottor e la superpolvere per petonauti
Jo Nesbø, ill. di Per Dybvig; trad. di L. Barni
Salani, 2009, p. 208
€ 13,50 ; Età: da 9 anni
Ho avuto la fortuna di leggere questo romanzo in bozze: confesso che il titolo mi aveva lasciato piuttosto perplesso. Mi sono bastate una ventina di pagine, invece, per accorgermi che la storia raccontata da Jo Nesbo, con la sua esuberanza e l’energica intensità espressiva, riesce a mettere in secondo piano l’invenzione del dottor Prottor, per dare un assoluto risalto alle avventure dei due protagonisti: Tina la bambina che si sente molto sola, e Bulle, un decenne piccolissimo di statura e rossissimo di capelli. Bulle ha un antenato famoso: Pollicino. Come lui riesce a superare ogni ostacolo.
I due ragazzini diventano amici del prof. Protter, di professione inventore e anche scienziato pazzo. O quasi. Bulle si presta a sperimentare alcune invenzioni di Protter. A scuola e nella strada dove abita ci sono due gemelli, Trul e Trim, che hanno la particolarità di avere un carattere violento e di farla da padroni con i compagni di scuola per la loro cattiveria e per le loro doti fisiche, al di sopra della media.
Il dottor Prottor è forse più pasticcione che pazzo. È Bulle che riesce a mettere un po’ d’ordine nell’infinita serie di invenzioni e a trovarne una che potrà far divertire tutti i ragazzini norvegesi (è questo il Paese dove si svolgono le vicende) soprattutto in occasione della prossima festa nazionale. Di cosa si tratta? Della polvere per “petonauti”: è sufficiente ingerirne un cucchiaino per ottenere l’effetto uguale a quello dei palloncini colorati quando si lascia uscire all’improvviso l’aria che li gonfia. La polvere per petonauti verrà messa in bustina e venduta nella giusta dose a tutti i bambini che la desiderano e che sono informati dell’effetto sorprendente che provoca senza danni di alcun genere. Il dottor Prottor è sicuro che la polvere, ingerita nella misura necessaria, potrà sparare nello spazio gli astronauti senza bisogno di razzi o costosi macchinari consimili.
Il padre dei gemelli Trul e Trim si rende conto che la polvere per petonauti è un affare economico eccezionale. Prende contatti con la NASA per venderla e quindi decide di rubarla. Da qui una serrata serie di avventure drammatiche che vedranno Bulle e il professor Prottor imprigionati nel “Buco della morte”, una cella senza finestre e con le pareti arrotondate. Naturalmente il finale sarà lieto.
Roberto Denti
(da LiBeR 84)