Vinicio Ongini, ill. di Chiara Carrer
Sinnos, 2009, p. 52
(Fiabalandia)
€ 15,00 : Età: da 6 anni
Di Cenerentole ce ne sono almeno 345, ognuna con la propria calzatura, diversa e unica. Scarpe di vetro, d'oro, d'argento, di sughero, pianelle sandali, babbucce, zoccoli, persino stivali nel freddo Tibet.
La Cenerentola di Cina e Vietnam si chiama Tam, indossa sandali d'oro e la sua fata ha il volto di Budda.
La ritroviamo nei Balcani, porta babbucce, a desiderarla è il figlio dello zar, a proteggerla è una mamma trasformata in mucca. Nel mondo arabo le traversie di Cenerentola iniziano con la formula di rito, piena di sapori mediorientali, del "non qui e non altrove" e si tinge dei colori dell'hennè.
La fiaba popolare più nota, o tra le più note, al mondo vive a ogni latitudine con infinite variazioni che riflettono la cultura di un popolo senza intaccare la sostanza del messaggio universale e le figure che essa mette in scena. Dalla Cina al mondo arabo, dalla Francia ai Balcani, i protagonisti assoluti sono la matrigna cattiva, la Cenerentola che diventa principessa, la femminilità che sboccia come per "magia" suscitando la passione che sfida ogni cosa. L'amore come salvezza, riscatto, risarcimento, riconoscimento di un sé adulto e affrancato. Il vecchio vestito dismesso velocemente, prima che la festa finisca. La calzatura come simbolo e richiamo, traccia che ci porta all'amore, persino alla sessualità, hanno azzardato illustri psicoanalisti, da Bettelheim a Freud.
A raccontarci Le altre Cenerentole sono Vinicio Ongini e Chiara Carrer, il primo scrittore e studioso della multiculturalità, la seconda illustratrice pluripremiata.
Accostate l'una all'altra, le tante Cenerentole non finiscono di sedurci con le loro mille sfumature. Una storia sempre uguale e sempre diversa. Ma il libro di Ongini e Carrer ha anche un altro pregio (questo a esclusivo appannaggio del mondo adulto): offre una ricca bibliografia e una breve sintesi storica del mondo di Cenerentola. Scopriamo così che la prima e più antica Cenerentola è (quasi sicuramente) quella cinese, dai piedi piccolissimi, calzati di sandali e simbolo di estrema bellezza, Bisognerà aspettare ben 900 anni prima che le scarpine, questa volta di vetro, si affaccino in Francia nella versione di Charles Perrault. Era il 1696 e già a Napoli si tessevano le lodi della Gatta Cenerentola, scritta da Giovanbattista Basile.
Vichi De Marchi
(da LiBeR 83)