“La verità le giunse come un lampo. Aveva mai saputo nella sua cazzo di vita quale fosse la cosa giusta da fare?”. The degenerates è dedicato dalla sua autrice, l’attivista per i diritti dei disabili e a sua volta disabile Jennifer Albert Mann, “a tutte le ragazze che si sono sentite dire di abbassare un po’ il tono”. Questa dedica e la copertina di Sarah Maxwell, mantenuta nell’edizione italiana di Uovonero, sintetizzano bene la storia e le sue protagoniste: quattro adolescenti, vestite nello stesso modo, con i tratti caratteristici di ciascuna di esse ben evidenti. Siamo nell’America provinciale del 1928, nella sezione femminile della Scuola Fernald “per idioti e deboli di mente” di chiara aderenza eugenetica, realmente esistita e incredibilmente attiva fino al 2014, e la quattordicenne London, orfana, sola e incinta arriva come un tornado a spezzare la routine interminabile fatta di “fischi di avviso e giri in cerchio, evacuazioni a orari stabiliti, battiti di mani per alzarsi in piedi, vestirsi e svestirsi” dove le lezioni sono “attività pratiche senza carta e penna”. Attorno a London, vero motore della storia, si accentrano i progetti di fuga delle altre tre ragazze, da anni rinchiuse in quella prigione con una diagnosi di “imbecille” o di “ritardata” che diventano sue sodali: le sorelle Rose e Maxine, la prima con la sindrome di Down, la seconda con un segreto schiacciante, che ogni mese ancora aspettano il perdono dei genitori e Alice, allontanata per il suo piede equino dalla famiglia, che per fortuna non ha fatto in tempo a scoprire cosa c’è nel suo cuore. Per loro, isolate dal modo perché giovani, indifese, donne, immigrate, omosessuali o disabili, l’unico cambiamento possibile è il passaggio alla Sezione Adulti, al temuto raggiungimento dei 15 anni, e magari l’invio in remote fattorie da cui nessuno mai ha fatto ritorno. Questo è un libro coraggioso, giustamente selezionato da Ibby, che “osa” una mole di 329 pagine, nonostante non sia un fantasy, nelle quali affronta tanti tabù (compreso il delicatissimo tema dell’aborto) e che ci regala, con London, un’eroina capace di “scaldarti il cuore con una parolaccia”.
Serena Marradi (da LiBeR 145)
Le degenerate
Albert Mann;
trad. di Iacobaci
Uovonero, 2024, 329 p.
(I geoidi)
€ 16,00 ; Età: da 14 anni