“La storia siamo noi”… Il testo di un noto brano di Francesco De Gregori potrebbe accompagnare perfettamente Voi, l’ultimo lavoro di Armin Greder edito da Orecchio Acerbo. Il primo punto su cui bisogna riflettere è la forza e costanza con cui Greder sferza le pagine tirando dentro il lettore, in uno spazio che non può chiudersi rimettendo il libro a posto, che si è allargato dalle pagine fino alle lapidi dei senza nome nel cimitero di Lampedusa. Greder dà voce agli esclusi, agli ultimi, agli sfruttati, a coloro che vengono chiusi nei campi di concentramento dall’altra parte del Mediterraneo. Con il suo sguardo ha restituito agli esclusi uno spazio reale. Ecco la paura di Primo Levi, e di tutti i giovani africani che sopravvivono ai nostri lager contemporanei: la paura di fare parte di un racconto a cui nessuno vuol credere, la paura dell’indifferenza. E, il silenzio dei giovani africani, torturati, sfruttati, umiliati, risuona ogni giorno dell’egoismo di un continente costituitosi sullo sfruttamento. Voi prende inizio dall’origine dello schiavismo, da quella che fu una scoperta per molti e una tragedia per tanti. La raffigurazione della nave che trasporta gli schiavi, rimanda alle barche con cui oggi bambini, donne e uomini attraversano il Mediterraneo. Nel libro c’è la riproduzione della pianta di una delle navi che trasportavano gli schiavi, con una didascalia in cui si legge come erano concepite le stive e come venivano disposti le persone in quello spazio, che non doveva essere sprecato, l’analogia è significativa: “alla maniera delle gallerie di una chiesa”. È stata, e continua ad essere, un’ingiuria quella della fratellanza dei popoli fatta in nome di un dio, tirato dentro come sigillo silenzioso, per coprire e nascondere la cupidigia umana. Scrive Gerder: “voi ci spingete nei lager, con la vostra politica, con la vostra amnesia selettiva, ignari delle migliaia di noi.” A tutti i noi a cui rifiutiamo il diritto alla vita bisogna guardare, a quei noi che nonostante tutti i fili spinati della storia continuano a camminare. Prezioso questo lavoro per cercare insieme ai ragazzi il filo di una narrazione della storia che sia in grado di smuovere le coscienze catatoniche, per non restare a guardare restando indifferenti.
Agata Diakoviez (da LiBeR 144)
Voi
Armin Greder
Orecchio acerbo, 2024, 48 p.
€ 18,00 ; Età: da 10 anni