È sempre molto difficile definire l’età media dei lettori in relazione ai libri di autori e autrici dei Paesi nordici. Questo perché la libertà che si impongono rispetto ai temi trattati è massima. Certamente il punto di vista utilizzato da Arne Svingen – è il cane che racconta la vicenda – è accattivante e adatto a un pubblico non ancora adulto, ma il tema, la droga, non lascia spazio a nessuna retorica. Quindi qui abbiamo un linguaggio e un punto di vista che possono essere facilmente compresi da larghe fasce di lettori in crescita e una storia che in più punti è estremamente dura, difficile e traumatica. Svingen, però, domina perfettamente la materia e usa l’ironia e la leggerezza come punti di forza. Kjell il Tossico è un ragazzo di 27 anni drogato. Uno sbandato, dominato dalla droga che assume sotto qualunque forma: eroina, cocaina, anfetamine, il catalogo è ben fornito. Ha un’unica via di speranza: il cane Basse, che sicuramente ama più della droga. Kjell ha anche un fratello tredicenne, Gusto, e una madre alcolizzata che sta morendo in ospedale. Una famiglia disfunzionale, dunque, ma Gusto è un ragazzino coraggioso e affidabile, che rischia però di finire presto in una casa-famiglia se Kjell non se ne prenderà cura. Naturalmente l’uomo non ha minimamente l’intenzione di accollarsi un minore con tutte le responsabilità che ne conseguono e il cane Basse è perfettamente d’accordo con il padrone: purtroppo hanno entrambi provocato molti guai a un boss locale che gestisce la droga e devono trovare una sistemazione lontana dal quartiere malfamato. L’arrivo in famiglia di Kjell e Basse, in coincidenza con la morte della madre, provoca una sana rivoluzione: per necessità Kjell deve mantenersi “pulito” e, soprattutto con l’aiuto di Gusto, riesce a risolvere il problema con gli spacciatori. Il tono leggero, magistralmente mantenuto nella traduzione di Lucia Barni, aiuta nella narrazione: ed ecco che si riesce anche a ridere della tragicità insita nella vita di un tossicodipendente. Il punto di vista del cane, che da cane ha bisogni essenziali e poche paranoie, ma che fiuta la paura e la disperazione, è bellissimo; e Arne Svingen, che è uno scrittore celebratissimo in Norvegia e non solo, riesce a essere estremamente convincente.
Angela Catrani (da LiBeR 144)
Vita da cani
Arne Svingen;
trad. di L. Barni
La Nuova Frontiera Junior, 2024, 224 p.
€ 16,90 ; Età: da 12 anni