Com’è dolce e come rincuora, in tempi così ardui e oscuri, tornare col pensiero a – e possibilmente rivedere, ora nella versione restaurata – Il cielo sopra Berlino, imbattersi in un albo che esplicitamente, sia nel testo, di Antonio Ferrara, sia nelle creazioni visive, di Alessandra Lazzarin, omaggia la luce incomparabile del film di Wenders, datato ormai 1987 (dunque ancor prima, ma non di molto, che cadesse il Muro).
Una luce spirituale e poetica profondissima (“ancora nessuno è riuscito a cantare un epos di pace…”), che quanto più oggi ci appare lontana e inarrivabile, tanto è importante cercare, rievocare, nominare, e non solo attraverso una visione del film, che per sua natura rinasce sempre, ma anche in altre forme, come quella del picturebook, intitolato, appunto, Angeli.
Sono piccole suggestioni quelle che l’albo propone e potrebbero essere sviluppate, ma già dalla terza tavola illustrata campeggia una grande ala su fondo blu cupo, con un tripudio di tecniche, di bianchi e di tratti. L’ala, dunque, segno ricorrente del film. Compare poi, in lontananza, dietro il viso sognante di una donna, la Colonna della Vittoria, col suo angelo, simbolo fiammeggiante di Berlino nonché dell’opera cinematografica.
Anche Ferrara segue fedele la traccia degli autori della sceneggiatura – Wim Wenders, Peter Handke, Richard Reitinger – esplicitandone uno degli assunti e scrivendo che “solo i bambini vedono gli angeli…” o “hanno capelli, cappotti, sciarpe…”, che subito rimandano ai volti di Bruno Ganz e Otto Sander, angeli con il trench, che vibrano dell’invisibile dei pensieri dell’umanità per le strade di Berlino anni ’80.
Sono angeli di cui solo i bambini si accorgono, allora (“Quando il bambino era bambino…”), e oggi, vogliono dirci Ferrara e Lazzarin, calando immagini e parole nelle strade della nostra contemporaneità (una felpa col cappuccio, un seggiolino sulla bicicletta), ancora più fratta, squadernata e disattenta al potere dell’invisibile e alla luminosità interiore dell’infanzia.
Perché per Ferrara i bambini “tengono i piedi sul precipizio… curano piaghe con sputi e dita…vedono il tenero che sta in disparte…”. I bambini e le bambine guardano e “ci guardano”, ma chi vede loro, chi sa ancora guardare coi loro occhi?
Maria Grosso (da LiBeR 143)
Angeli
Antonio Ferrara,
ill. di Alessandra Lazzarin
Edizioni Corsare, 2024, 28 p.
€ 18,00 ; Età: da 4 anni