Il libro di Pino Assandri ha dentro tante cose in appena 180 pagine, troppe cose per una breve recensione. Volendo si può riassumere con le parole di Jessie Owens: “Luz guardò al di là del colore della pelle. Vide ciò che rappresentavo come uomo, senza domandare di più.” Il primo vinse 4 medaglie d’oro (m. 100, 200 e staffetta 4x100, salto in lungo) alle Olimpiadi di Berlino nel 1936, davanti a un Hitler infuriato per le vittorie di un “negro” appartenente a una razza inferiore. Luz Long fu il leale avversario in una gara allo spasimo, cm. dopo cm. nei lunghi salti, da cui nacque una bella amicizia, al di là delle differenze di nazionalità, colore e classe: Jessie figlio di contadini poveri dell’Alabama e nipote di schiavi, Luz tedesco di famiglia benestante. Hitler fece di quella manifestazione un’occasione di coesione sociale interna e di propaganda internazionale, tra le due vittorie dell’Italia ai mondiali di calcio nel 1934 e 1938. Nasceva lo sport moderno quale effetto e al tempo stesso motore della nazionalizzazione delle masse, come pratica e passione diffusa (calcio, ciclismo, boxe etc.). Quella Olimpiade fu immortalata dal film Olympia della regista Leni Riefenstahl opera artistica in sé, ma propagandistica, che tuttavia dà grande spazio a Jessie esaltandone la potenza e bellezza atletica. Il “dopo” fu diverso. Luz fu arruolato nella Wermacht e morì in Sicilia nel 1943. Jessie fu accolto trionfalmente con una grandiosa parata a New York, ma poi ebbe varie traversie. I due amici non poterono tenere fede all’impegno di rivedersi, ma Jessie incontrò ad Amburgo Kai, figlio di Luz, e le loro famiglie si mantennero in contatto: nel 2004 la fiamma olimpica fu accesa insieme dalle nipoti Gina Owens e Julia Long nell’Olympiastadion. Assandri racconta attingendo a fonti documentali e testimoniali e ricostruendo plausibilmente e coerentemente con l’immaginazione. L’ultima pagina del libro, la più bella, carica di emozioni e verità, mostra la fotografia del biondo ariano e dell’afroamericano sdraiati sul prato dello stadio spalla a spalla che parlano sorridenti, sereni. Sembra una favola, ma è una storia vera, di sport e amicizia.
Fernando Rotondo (da LiBeR 141)
Berlino 1936 : la storia di Luz Long e Jesse Owens
Giuseppe Assandri
San Paolo, 2023, 191 p.
(Narrativa San Paolo Ragazzi)
€ 16,00 ; Età: da 12 anni