Eugenio Perucatti approdò a Santo Stefano nel 1952. Sull'isola, di fronte a Ventotene, svettava il penitenziario costruito nel Settecento dai Borboni. Perucatti vi avrebbe fatto il direttore per otto anni. Nella realtà, come nella finzione del romanzo, portava con sé alcuni dei dieci figli e un progetto di radicale cambiamento delle condizioni dei detenuti a vita del carcere. Credeva profondamente nei principi della Costituzione e voleva metterne in atto gli obiettivi per cui "... le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione", seppure in un contesto in cui sembrava impossibile avesse posto un'idea di speranza: a Santo Stefano si andava all'ergastolo. L'autrice ripercorre la vicenda umana e professionale di un uomo che, in anticipo sui tempi, incontra ostacoli di ogni sorta nella realizzazione dei propri ideali di giustizia umanitaria che portino a una revisione dell’ergastolo e a una riforma delle carceri, problematiche ancora ai nostri giorni. Per rendere pienamente accessibile ai ragazzi la storia dell'uomo e le questioni legate alla carcerazione, soprattutto alla situazione di fine pena mai, l'autrice costruisce un racconto che intreccia le vicende del carcere con un avventuroso vivere sull'isola da parte di alcuni ragazzi, introducendo ad effetto anche il genere giallo. Il procedimento, che si concede alcune licenze nei confronti della realtà, non ne tradisce però mai la sostanza. Vengono assunti come attori di questa vicenda, integrata nel disegno più grande, i figli del direttore, al maggiore dei quali viene dato il compito di protagonista, affiancato da una ragazzina, arrivata con la madre avvocato sull’isola, convocata come consulente dal direttore.
Accompagnati dall’intraprendenza e dall’entusiasmo dei ragazzini, la lettura procede partecipe e serrata, fra incursioni di aspiranti ornitologi in una natura affascinante e selvatica, evasioni, rapimenti, ostaggi e anche criminali che poi non si rivelano tali.
Nel racconto il trionfo della giustizia è assicurato con grande tripudio di grandi e piccini, anche se nella realtà per il coraggioso direttore Perucatti le cose andarono un po’ diversamente. E ci piace quindi questa lettura che lo ripropone ai giovani riscattandone il ricordo.
L'isola della libertà
di Milvia
Sinnos, 2023,
(Zona franca)
185 p., € 14,00