Al centro del romanzo Cinque giorni di Lucia Giustini, tra una prima e una seconda parte che lo compongono, viene idealmente posto uno specchio: da un lato, alla destra dei lettori, la storia viene narrata nel suo ordine cronologico, dal lunedì al venerdì; dall’altro lato, oltre lo specchio, si trova l’immagine speculare di quegli stessi cinque giorni, per cui l’inizio della storia è la sua fine e viceversa. In questo gioco di rimandi tra intreccio e fabula, che fa del romanzo un interessante territorio di sperimentazione formale, le prospettive peculiari di due gemelli adolescenti ripercorrono gli ultimi momenti di vita di Giacomo, gemello di Gemma. Al suo sguardo è affidata, non a caso, la narrazione “al contrario”, il lato “sinistro” del libro: Giacomo – lo apprendiamo nelle prime pagine – è morto e la sua prospettiva non può che essere obliqua, ribaltata, poiché giunge da quell’altrove che è il mondo dei morti e degli spiriti. Mentre il racconto del ragazzo procede a ritroso, con buchi neri, zone d’ombra e passaggi incerti in un arco temporale che va dal venerdì al lunedì, quello di Gemma, che è viva e da sempre più lucida e aderente alla realtà rispetto al gemello, si snoda lungo una linea per lo più retta, rispettando l’ordine logico e cronologico degli eventi. Tra i due gemelli il legame è forte: si vogliono bene e si sostengono in ogni occasione, specialmente dopo la morte degli adorati nonni e il trasloco in un appartamento angusto che li costringe a condividere un’unica stanza. In questa stessa stanza, per diverse notti, i gemelli avvertono rumori sospetti provenienti dall’appartamento al piano superiore. Si tratta di un pericoloso criminale? O è forse un fantasma? Il mistero dell’interno numero 17 accende di un improvviso entusiasmo l’adolescenza monotona e ritirata di Giacomo, percorsa da lunghi periodi di totale apatia e da interessi momentanei che generano fissazioni. Incurante dei pericoli e mosso da un ostinato desiderio di conoscere la verità, l’inquieto adolescente andrà incontro alla sua tragica fine. Ma l’epilogo della storia, che pure è segnata da eventi drammatici (non da ultimo la presenza di genitori egoisti e abbandonici), lascia una grande speranza e dona infine una carezza confortante. Basta solo crederci.
Elena Guerzoni (da LiBeR 140)
Cinque giorni
Lucia Giustini
Pelledoca, 2023, 155 p.
(Neroinchiostro)
€16,00 ; Età: da 12 anni