Nell’ambito del Piano Nazionale della Promozione alla Lettura, sono state coinvolte quattro scuole polo regionali, al fine di confrontare i percorsi intrapresi e gli obiettivi raggiunti. Gli istituti scolastici coinvolti, con i relativi referenti sono: Liceo Classico Massimo D’Azeglio (prof. Tiziana Cerrato) per la Regione Piemonte; ITET Aldo Capitini (prof. Anna Menicucci) per la regione Umbria; I.C. Perlasca (prof.ssa Lucia Megli) per la regione Lazio e I.C. Amanzio-Ranucci-Alfieri (prof.ssa Marina Archidiacono) per la regione Campania. Abbiamo rivolto loro alcune domande per conoscere meglio i loro progetti e le buone pratiche che hanno condiviso: Può descrivere brevemente il percorso di formazione da lei organizzato? In tutte le risposte si rileva l’attenzione nell’avere ideato il percorso di formazione regionale come integrazione ed approfondimento del corso nazionale. La regione Campania ha effettuato un monitoraggio per conoscere bisogni ed interessi dei corsisti. Condivisa da tutte le regioni risulta la struttura modulare, con lezioni teoriche e/ o webinar seguite da attività laboratoriali, con modalità mista (sincrona, asincrona , in presenza). In alcuni casi è stata data la possibilità ai partecipanti di scegliere i moduli pertinenti all’ordine di scuola (Umbria), in altri il corso è stato anche aperto anche a volontari e operatori del settore (Lazio). I temi affrontati risultano molto pragmatici e replicabili nella didattica e nelle attività quotidiane delle biblioteche scolastiche. In particolare, è stata focalizzata l’attenzione sull’inclusione, sui libri accessibili CAA, sulla lettura ad alta voce, sui podcast in biblioteca, sulla media literacy, sulle bibliografie tematiche (Piemonte) e sull’organizzazione degli spazi e la gestione delle biblioteche scolastiche (Piemonte e Campania). In alcuni casi, sono stati previsti incontri conclusivi di raccordo, oltre al monitoraggio finale (Umbria). In particolare, il Piemonte ha previsto due giornate conclusive (Stati generali delle biblioteche scolastiche del Piemonte) anche con presentazione di buone pratiche, mentre la Campania ha organizzato una tavola rotonda con restituzione dei progetti da parte dei corsisti e riflessioni sulla figura del docente bibliotecario e sull'importanza della formazione continua. Per un ruolo complesso ed eterogeneo come quello del docente bibliotecario, quanto è importante la formazione e quanto è necessaria al fine di valorizzare maggiormente le biblioteche scolastiche? Le referenti regionali condividono il ruolo centrale del bibliotecario scolastico che deve essere formato per acquisire competenze specifiche (Umbria), come indicato nelle linee IFLA (Piemonte). Secondo lei, che impatto hanno avuto il digitale e le piattaforme di condivisione delle risorse sulle biblioteche scolastiche, specialmente dopo l’esperienza della pandemia? Il digitale ha un ruolo importante per incontri a distanza per autori e formatori (Umbria), anche se dopo la pandemia, dove si è riscontrato un aumento dei prestiti del MLOL molti sono tornati al cartaceo (Campania e Lazio), per lo scambio di buone pratiche e l’apertura a collaborazioni “illimitate”( Lazio), importante il ruolo del crescente utilizzo delle risorse digitali: prestito di ebook, audiolibri edicola digitale (Piemonte) che dovrebbero essere parte normale delle risorse di una biblioteca (Campania)per mantenere attivo il collegamento con l’utenza indipendentemente da eventuali situazioni di emergenza. Che ruolo hanno, secondo lei, le biblioteche scolastiche nel supportare il percorso di integrazione degli studenti stranieri, in un’ottica di scoperta e valorizzazione delle altre culture? Importante il ruolo rivestito dalle biblioteche per l’integrazione degli alunni stranieri solo per il fatto del consentire l’incontro autentico di culture attraverso i libri ( Umbria), anche se senza un’adeguata formazione e personale dedicato rischiano di diventare cattedrali nel deserto (Lazio), significative le esperienze del Piemonte con la lettura ad alta voce fin dalla scuola d’infanzia, cruciale il processo dell’incontro attraverso i libri che aiuta a decentrarsi, assumere nuovi punti di vista, conoscere l’altro senza filtri di pregiudizio, paura e diffidenza. Biblioteca come spazio inclusivo, non solo rispetto a studenti stranieri, ma anche ad alunni con disabilità ed in generale ad ogni tipo di diversità.(Campania) Le istituzioni scolastiche si confrontano quotidianamente con sistemi sociali e culturali in rapida evoluzione. Secondo lei, quale sarà il futuro delle biblioteche scolastiche nei prossimi anni e quanto sarà rilevante costruire delle reti di scopo che coinvolgano non solo le istituzioni scolastiche?
È importante sfruttare l’apporto di strutture più organizzate e specialistiche (biblioteche civiche e università o associazioni del territorio) per la creazione di una struttura che regga nel tempo e garantisca la continuità dell’offerta (Campania). |