In un libretto piccolissimo Ottavio Fatica scrive che “la traduzione di poesia in quanto poesia è sempre questione di resa.” Accostandosi a Dolce come un cetriolino lindo come un maialino non si può che mettere al centro l’opera di traduzione di Ilaria Rigoli, che prende i versi della scrittrice statunitense, pubblicati per la prima volta nel 1964, i ritmi, le assonanze, le rime e li trasporta nella nostra lingua muovendosi a più livelli: c’è uno scavo lessicale, che rende leggere e ariose le parole, c’è un’attenzione ai suoni della lingua inglese del testo originale e a quelli della lingua italiana, ci sono tradimenti di ritmo che concorrono a riprendere il senso delle composizioni e c’è pienamente la voce di Rigoli poeta, la capacità di accogliere quei versi che in forma, lingua, temi, risuonano di un’America di 60 anni fa, di paesi e feste, di giardini e caccia alle uova di Pasqua, di notti di Halloween e di momenti quotidiani... L’operazione è preziosa, come le illustrazioni e la forma fisica del libro: preziosa per tutte le bambine e i bambini che al testo si avvicineranno, un’occasione per fare esperienza di come la poesia dia spessore e vaghezza a parole e azioni del quotidiano, di come l’uso di ritmo e rima possano non confermare le aspettative del lettore, di come non sia necessario enunciare grandi temi per permettere a ogni lettore e lettrice di accedere a una conoscenza di sé e del mondo, attraverso le minuzie e i giochi che sostanziano i giorni e producono domande e un senso di inquietudine che è predisposizione alla scoperta. Nei versi di McCullers (e credo che questo succeda anche senza conoscere l’opera e la biografia della scrittrice) e in quelli di Rigoli risuona un sobbollire di incertezze, un sottrarsi a risposte immediate, sia nel raccontare dell’altezza del cielo, che della presenza della D nella parola mercoledì. Sono poesie che raccontano l’indescrivibilità e l’incongruenza del mondo attraverso ribaltamenti improvvisi di senso e di sguardo; d’altronde già il titolo ci fa pregustare tutto questo. Naturalmente, come tutta la poesia, il consiglio è di leggere le composizioni ad alta voce, più e più volte, alla ricerca di ritmi e suoni da godere, lasciando così spazio e tempo al farsi strada del senso.
Nicoletta Gramantieri (da LiBeR 138)
Dolce come un cetriolino, lindo come un maialino
Carson McCullers,
ill. di Rolf Gérard;
trad. di I. Rigoli
Bompiani, 2023, 31 p.
€ 15,00 ; Età: da 6 anni