"I libri sono un modo per codificare e interpretare la realtà: lo strumento più potente grazie al quale impariamo a usare le parole, e le parole sono il nostro linguaggio, il linguaggio della specie umana" : Gaja Cenciarelli, insegnante, autrice e traduttrice, racconta nel suo articolo su LiBeR 137 come ha trovato la chiave per entrare in contatto con i suoi ragazzi, a scuola. "Per molti anni mi sono dedicata solo ai libri: li ho tradotti, li ho scritti, li ho analizzati, editati, recensiti, spesso li ho rincorsi. Poi, quando credi di aver capito, di aver impostato la vita in un certo modo, ecco che la vita stessa viene a bussare alla tua porta e ti dice che hai fatto i conti senza di lei.
Non si vive solo di libri, era questo il significato più profondo di quello stravolgimento. E così ho ricominciato a insegnare. E ho ricominciato in una scuola di estrema periferia, a Roma, dove le ragazze e i ragazzi spesso rischiano di perdere l’anno per il cumulo di assenze. La paura di non poterli aiutare, il terrore di non essere d’aiuto, l’ansia di non essere all’altezza". L'articolo integrale è disponibile su LiBeR 137.