La consuetudine alla lettura nella prima infanzia, ovvero la condivisione con il bambino di esperienze di narrazione, facilita la corretta maturazione delle strutture temporali: nel suo articolo su LiBeR 136 Luigi Paladin analizza il tema del tempo nella vita dei bambini e nei libri a loro dedicati. "C’era una volta… contiene un riferimento temporale indefinito - scrive Paladin - ma contemporaneamente apre la porta della fantasia al mondo magico. È una chiave verbale, una espressione che introduce il lettore in tempi diversi dalla sua storia, dal suo tempo, dal qui ed ora per portarlo in un tempo passato e in uno spazio lontano. Introduce la narrazione e contemporaneamente separa, aiuta a creare un come se…
perché quello che l’ascoltatore sentirà avviene in un altro mondo, quello della fantasia, e non in quello della realtà; potrà vivere intensamente le vicende, partecipare, identificarsi col protagonista, ma potrà anche facilmente uscire, allontanarti, separarti e rientrare nel tuo mondo reale".
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