Non sono sopravvissuti, loro non ce l’hanno fatta. Hanno toccato il fondo e visto la Gorgone – per ricordare le parole di Primo Levi. Sono Anne e Zef, “testimoni veri”, i sommersi in eterno che qui entrano in scena, nell’opera che porta il loro nome, per raccontare, per raccontarsi. Entrambi quindicenni, si incontrano in un altrove sospeso, senza spazio e senza tempo, nel quale non si invecchia e non c’è bisogno di diventare adulti, poiché – spiega Anne – “qui tutti sono uguali”.
Un comune destino ha consacrato Anne e Zef all’eterna adolescenza, nell’istante in cui il cielo ha oscillato, la terra ha girato vorticosamente, gettando ovunque lampi di luce, e il vento si è trasformato in acqua, il respiro in acciaio. Anne è Anne Frank, ebrea deportata ad Auschwitz e a Bergen Belsen, morta di tifo e stenti nel 1945. Uccisa da un mondo adulto perverso e crudele. Zef Bunga, adolescente immaginario di origini albanesi, rimane rinchiuso per due anni, proprio come Anne; si nasconde in casa, nella sua stanza, perché là fuori c’è qualcuno che lo vuole uccidere. L’assurda e folle legge del Kanun regola un’altrettanto insensata faida familiare, che infine consegna il giovane Zef all’aldilà.
Con incredibile slancio immaginativo e una profonda delicatezza, pur nella complessità e drammaticità delle tematiche affrontate, Ad de Bont compone una pièce teatrale dalla straordinaria potenza narrativa, esaltando la condizione sospesa di due vite spezzate durante il passaggio decisivo, il momento per eccellenza liminale del percorso esistenziale di ogni essere umano. Anne e Zef fluttuano “tra gigli di luce”, galleggiano nell’eterno che li accoglie – non già come il mondo – senza condizioni, e in tale dimensione funerea conversano, a poco a poco si conoscono, scambiandosi narrazioni di sé e donando l’uno all’altra le proprie forme di resistenza silenziosa. Parole scritte sulle pagine di un diario e poi sui sassi, sulla sabbia, per aria, nella propria mente. O parole recitate, per nessuno, per se stessi. È la resistenza dell’immaginazione, la potenza salvifica dell’atto creativo che, nel profondo, li salva. Anche oltre la vita.
Elena Guerzoni (da LiBeR 135)
Anne e Zef
Ad de Bont;
trad. di V. Freschi
Primavera, 2022, 108 p.
(I gabbiani)
€ 10,00 ; Età: da 11 anni.
Elena Guerzoni