La storia delle donne è come una gigantesca miniera di gemme sottratte alla memoria comune, in gran parte sepolte, ma ancora infinitamente pulsanti.
E vale ancor più se si indaga il tracciato delle lavoratrici e il sorgere nella seconda metà del secolo scorso di una rinnovata coscienza collettiva, se – dopo decenni di erosione dei diritti – si riporta al centro della narrazione il lavoro come elemento indissolubile dal percorso di liberazione delle donne e della dignità umana in toto.
A donarci, con Il filo della speranza, questa storia novecentesca – anche per la grana stilistica piana e paziente – è Guia Risari, che ha pedinato le memorie di Vita, voce narrante di una donna anziana sempre vissuta in un piccolo paese dell’entroterra siciliano, lì dove gli asini si abbarbicavano ai padroni costretti a emigrare e dove lei ha realizzato il sogno di essere una ricamatrice, prendendo coscienza dei suoi diritti e lottando con le altre lavoratrici per infrangere un sistema di secolare sfruttamento.
E se la materia filata da Risari, con l’originale immagine di copertina di Elisa Talentino, è una storia di lotta realmente combattuta nel 1973 – cui seguì un processo e una legge a tutela del lavoro dipendente a domicilio – l’angolatura di racconto è quella del passato, a cui Vita si rivolge nel tempo infausto attuale della reclusione causa pandemia, un passato che l’attende “come un asino affezionato” ma che propelle nel futuro, rinfrancandoci.
Perché “ricamare […] è scrivere sulla tela una storia lunga e complicata. […]. Nel ricamo tutto torna vivo e si fa sentire”.
E in quest’analogia tra ricamo e scrittura, che vede la speranza come un filo che richiede tenacia, cura pulviscolare e pazienza, nonché un’indispensabile azione corale (elementi cruciali per qualunque lotta, come recita uno dei tanti intarsi di proverbi siciliani Na nuci intra u saccu unni fa scrusciu), Risari intreccia anche una ghirlanda di personaggi rincuoranti. Dall’illuminato marito, alla figlia, alla nipote – cui è rivolta la trasmissione della memoria – fino ai ritratti delle combattenti della Cooperativa La Rosa Rossa, o a quelli delle aparadoras, le cucitrici che oggi in Spagna hanno seguito quello stesso tracciato immane e radiante di lotta femminile collettiva.
Maria Grosso (da LiBeR 134)
Il filo della speranza
Guia Risari
Settenove, 2021, 120 p.
€ 14,00 ; Età: da 13 anni