Mette in scena, questo romanzo delizioso, un re stanco e una principessa bambina e lo fa provocando in chi legge un andare immediato al fiabesco. Le fiabe irrompono non solo nell’articolarsi delle vicende – un Re solo, una reggia enorme, una Baronessa che vuole diventare regina – ma anche nella lingua e nei modi del narrare. C’è l’uso di un lessico che rimanda al meraviglioso e all’inusuale, con i termini babbucce, lacchè, lustrare e locuzioni come salute cagionevole che definiscono un ambito non quotidiano, accanto a descrizioni dettagliate di gesti, riti, cibi e desideri. Conosciamo le fiabe che il re racconta alla figlia, riconosciamo i giochi che questa condivide coi lacchè. E camminiamo sul filo teso di un’interpretazione di vicende, sentimenti, moti dell’animo filtrata dalle figure classiche del fiabesco; la pelliccia della Baronessa evoca, in questo balletto di rimandi, nella competenza fiabesca della Principessina, quella del lupo che i Cappuccetti Rossi incontrano nel bosco e detta la necessità di trattenere le lacrime di fronte ai soprusi perché “non si deve mai fare vedere a una strega che si piange”.
Così chi legge, anche il lettore piccolo che è il destinatario evidente della storia, si trova all’interno di una narrazione leggera, chiara, ma ricca di livelli, giocata su uno stile umoristico e su una forma parodica sottile. La soluzione, come avviene spesso nelle fiabe, giunge da lontano, da un paese esotico e misterioso. Al centro della vicenda c’è un desiderio esplicito: l’articolarsi della trama non solo slegherà problemi e conflitti, ma soddisferà il desiderio eccedendolo e deviando sul campo della meraviglia e dell’inaspettato.
Il libro arriva dall’Olanda ed è tradotto, come sempre mirabilmente in una lingua sonora e piena – in alcune frasi risuonano rime e non è raro trovare una scansione ritmica che avvicina alla lingua poetica – da Anna Becchi. Le illustrazioni dell’autrice, leggere, argute come il testo, punteggiano le pagine e amplificano l’umore fiabesco della lettura.
È un libro prezioso anche perché è indirizzato alla fascia d’età di coloro che leggono da poco in modo autonomo e rende loro possibile l’accesso a una lingua ricca, alla vastità del fiabesco e a una trama ben costruita attorno ai topic universali.
Nicoletta Gramantieri (da LiBeR 134)
Un elefante all’ora del tè
Linda Groeneveld;
trad. di A. Patrucco Becchi
La Nuova Frontiera Junior, 2021, 155 p.
€ 14,90 ; Età: da 8 anni