Dietro allo pseudonimo Rohan O’Grady si cela la canadese June Margaret O’Grady Skinner (1922-2014). Uccidiamo lo zio è il romanzo con cui nel 1963 conobbe il successo, rinforzato dalla trasposizione cinematografica realizzata da William Castle.
Il libro fu oggetto di severi attacchi, tacciato di amoralità e immoralità e dimenticato fino a quando Bloomsbury non lo ristampò nel 2010.
Giunge per la prima volta in Italia con la casa editrice WoM, la cui vocazione è rianimare la letteratura contraddistinta da comico e humor nero che è stata dimenticata. Ci sono libri che abbisognano di un accompagnamento perché circolino: Uccidiamo lo zio potrebbe essere penalizzato da un eccesso di prudenza dei mediatori per l’aspetto inquietante della sua copertina, ma attenzione: questo romanzo potrebbe far sbocciare più di un lettore! La commedia nera della O'Grady riecheggia tendenze della cultura popolare statunitense e britannica negli anni '60, scrive Rebecca A. Brown, ricordando che spesso la giustapposizione apre la possibilità di una svolta comica in presenza di orrore o terrore. Complotti omicidi diventano fonti di piacere oscuro e comico per i lettori maturi, poiché confondono le categorie socialmente e filosoficamente costruite, ma risultano altrettanto coinvolgenti per lettori che si stanno allontanando dall’età d’oro, in cui il bene e il male si spostano, insieme ai movimenti ondivaghi della pubertà. Le prime tre parole del romanzo "'Bugiardo! Bugiardo! Bugiardo!'” ci catapultano in un stato di attenzione: i due protagonisti – Barnaby e Christie – bisticciano. Poco lontano, il primo ufficiale e il commissario della barca che li porterà sull’isola in cui si svilupperà l’intera vicenda, annunciano la fine della pace sul lembo di terra in cui sbarcheranno le due pesti, le cui azioni hanno messo in pericolo vestiti, persone, animali e persino la navigazione. Il lettore non immagina che si tratti solo di un preludio a un’escalation che li vedrà progettare dei crimini, uscirne indenni e liberi tenendo in pugno, mediante il ricatto, chi di loro si preoccupa.
La O'Grady diverte, scompiglia, sconvolge senza intenti pedagogici, portandoci nella finzione crossover attraverso una scrittura superba, magnificamente tradotta da Matteo Pinna.
Francesca Romana Grasso (da LiBeR 132)
Uccidiamo lo zio
Rohan O'Grady;
trad. di M. Pinna
WoM, 2021, 312 p.
(Neri)
€ 21,50 ; Età: da 12 anni