"Il biancore della pagina - scrive Marnie Campagnaro nel suo articolo su LiBeR 127 - può diventare anche un elemento centrale nel veicolare una storia e le sue emozioni, in albi in cui la narrazione visiva si regge sulla successione delle doppie pagine bianche vuote ... lo spazio bianco impatta prepotentemente nella percezione del lettore e lo predispone all'atto di immaginare scene e personaggi della storia anche 'in assenza visiva', ovvero anche se non sono stati raffigurati nelle pagine. Un esempio significativo è Cappuccetto Bianco di Bruno Munari". Per abbonarti clicca qui. (Ill. di Ninamasina da Questa notte ha nevicato)