Patrizia Rinaldi vive e lavora a Napoli, è laureata in Filosofia e specializzata in scrittura teatrale. Dal 2009 partecipa a progetti letterari presso l’Istituto penale minorile di Nisida. Nel 2016 ha vinto il Premio Andersen come Miglior Scrittore. Tra le sue pubblicazioni per ragazzi: La compagnia dei soli, illustrato da Marco Paci (Sinnos 2017), Premio Andersen Miglior Fumetto 2017; Il giardino di Lontan Town (Lapis 2015), Premio Laura Orvieto Edizione 2015/17; Federico il pazzo, vincitore del premio Leggimi Forte 2015 e finalista al premio Andersen 2015 (Sinnos 2014); Mare giallo (Sinnos 2012); Rock Sentimentale (El 2011); Piano Forte, Premio Elsa Morante Ragazzi (Sinnos 2009). Pubblica i suoi romanzi per adulti con le edizioni E/O. L’ultimo romanzo di Patrizia Rinaldi è Hai la mia parola, pubblicato da Sinnos: una storia per ragazzi di amore e di avventura, di cura dell’altro e ribellione, di riscatto e possibilità. Le abbiamo rivolto alcune domande.
Da cosa ha tratto ispirazione nello scrivere un’avventura ambientata in un lontano passato, ma decisamente attualissima?
Mi è sembrato necessario ricordare alcune conquiste civili: tra cui la scuola pubblica per tutti, l’autonomia decisionale di ogni individuo, il diritto alla parità, considerando i tempi in cui tale parità non era solo difettosa, come oggi, ma del tutto assente.
Oltre a scrivere ragazzi da tanti anni, lei ha alle spalle una grande esperienza e impegno nell’incontrare i suoi giovani lettori: con questo romanzo, dal registro un po’ diverso rispetto agli altri, che cosa pensa di poter portare proprio nel confronto con loro?
Rispettando le sensibilità dei miei lettori, vorrei portarli con me in un’avventura del passato, che innanzi tutto li diverta, ma che faccia anche crescere in loro la consapevolezza che alcuni diritti fondamentali non debbano risultare scontati ma frutto di un percorso storico faticoso, figlio di un grande impegno. Nel romanzo dico di amore complice e di sentimenti prevaricanti, di volontà di cambiamento, dell’estrema bellezza della possibilità di imparare, uguale per tutti, della scelta necessaria di modelli adulti che diano cura e insegnamenti adeguati. Dico del corpo di una ragazza, sentito in un primo momento estraneo e guasto, e che invece poi diventa orgoglioso dei suoi limiti e capace di sicurezza. Alcune parole cambiano in meglio perfino le ossa.
Hai la mia parola è una storia dai temi forti e importanti: tra questi la fedeltà e la sorellanza, che è spesso presente nei suoi romanzi anche per adulti. Chi sono per te Nera e Mariagabriela?
Questo romanzo è dedicato a mia sorella, Gabriella, che ho perduto troppo presto. Mi ha dato la possibilità di continuare a dirle la mia fedeltà e il mio amore per lei. Resterà tra i miei romanzi più cari. Come Nera riesce a risollevarsi dai limiti che la vita le ha imposto, così la memoria di un dolore si converte in bellezza, grazie alle parole che trovano una pietra filosofale insolita che muta la fine in cento inizi narrati.
La Sinnos ha legato l’uscita del romanzo a un anniversario importante: i 30 anni della casa editrice, con cui lei pubblica dal 2014. Che rapporto c’è con questo editore?
La casa editrice Sinnos è la mia casa di riferimento nell’editoria per ragazzi. Il primo romanzo che ho pubblicato con loro è Piano Forte, nel 2009.
Ho incontrato per la prima volta Della Passarelli nel 2006 al Bologna Children’s Book Fair, durante la proclamazione del Premio Pippi, che all’epoca si teneva al Docet. Là ho cominciato l’avventura di scrittrice con un romanzo, Sono tornato a casa, grazie alla giuria che lo premiò nella sezione inediti. Per gli editi vinse proprio con un libro Sinnos, La scelta, la grande scrittrice e cara amica Luisa Mattia. Sono tornato a casa è stato poi pubblicato nel 2014 da Sinnos con il titolo Federico il pazzo. A Bologna Children’s Book Fair del 2006 Della Passarelli mi incantò. Da allora non ho mai smesso di seguire il suo lavoro, il lavoro di tutta la casa editrice: ho sempre ammirato la loro competenza esemplare legata a una passione rara. È bella la loro storia, la loro crescita, la capacità di accogliere gli autori e di guidarli in un percorso che non si consuma in semplici dati di vendita. Prima di scrivere qualsiasi romanzo o graphic per loro, ho potuto confrontarmi, esporre le mie idee nella libertà che prevede l’armonia del confronto. La Sinnos tutta durante il lavoro creativo diventa un laboratorio artistico e dopo la pubblicazione accompagna il libro, non lo lascia solo.
Epidemie permettendo, per me sarà un grande onore essere con loro a Bologna, dove tutto è cominciato, a festeggiare questi splendidi trent’anni. Da più di dieci anni Hanno le mie parole, che non potevano trovare casa migliore.