Per stare dalla parte del lupo, Melvin Burgess nel suo romanzo Il grido del lupo (Equilibri) ha utilizzato un particolare espediente, tra somiglianze, terrore e sincerità: lo racconta lui stesso a Francesca Tamberlani su LiBeR 125. "Nel libro - spiega Burgess - ho voluto schierarmi dalla parte del lupo, e per farlo ho usato un espediente molto semplice: ho dato al Cacciatore il carattere che da secoli viene affibbiato al lupo nelle favole di Esopo. Quando guardi il Cacciatore, vedi il lupo che abbiamo inventato nelle storie, ricostruito a nostra immagine e somiglianza".