Francesco Niccolini ne Il lupo e la farfalla (Mondadori) racconta una storia di natura, bellezza e tragedia dove il nemico da trovare è uno solo: ce ne parla nella conversazione con Teresa Porcella su LiBeR 125. Nel libro, vincitore del Premio Laura Orvieto 2019, il lupo diventa una sorta di capro espiatorio, una proiezione del male, che l'uomo preferisce attribuire a qualcosa fuori di sé, piuttosto che riconoscere dentro di sé: "Il problema" - dice Niccolini - è che per parlare in termini simbolici, noi umani abbiamo molti 'lupi' dentro: molto più complessi e oscuri di quegli animali bellissimi che siamo quasi riusciti a sterminare del tutto".