Licantropi e sciamani, richiamati dal buio dei tempi, riemergono da antiche leggende, resi ancora più inquietanti dagli interrogativi dell'uomo. L’approdo è a una pagina di speculativo nitore che non si sottrae al pathos di un incalzante procedere. È quanto andiamo scoprendo nel primo dei libri, che promette dei seguiti, intitolato Gli eredi.
Il soggetto è incastonato ad arte in una cornice che ben gli si addice: un borgo di campagna che sconfina nel bosco e guarda alle alture di montagne impervie e misteriose, abitate da molte specie animali. Una in particolare, specie strana e inclassificabile, infesta la regione da tempi remoti, ricomparendo a tratti a turbare le genti di quelle contrade, con stragi efferate di uomini e animali. Gestisce la scena un gruppo di adolescenti, una ragazza e due ragazzi, destinati a sperimentarsi anch'essi in branco, come succede a lupi o ad affini.
Infatti, nella più classica delle trasmissioni, il contagio, in questo caso di un morso, i tre ragazzi, attaccati dagli strani animali, subiscono una dolorosa metamorfosi, che li trascina, in particolari frangenti, dalla condizione di uomini a lupi e viceversa, in un andirivieni angoscioso. La compresenza di attitudini incompatibili, la coscienza umana e la spinta ferina, nell’una e nell’altra condizione, è costantemente presente e non sfugge a un devastante interrogarsi. Rovello sovrano, nonostante l’ebbrezza scatenata dall’esperienza che libera gli istinti, il tormento di non sapere se ci sarà un recupero della propria umanità. La trama complessa del romanzo rimanda ai temi fondativi dell’evoluzione, nonché alla specifica cifra della domesticazione della fiera selvaggia in compagno dell’uomo. Una rete disposta con cura imbriglia molti rivoli narrativi, dedicandosi con acume alla rappresentazione dei protagonisti e dei comprimari. Il profilo di ciascun ragazzo si ricompone nelle sue molte sfaccettature personali, con nessi all’ambiente da cui origina. Una costante si insinua di capitolo in capitolo, insistendo con voce di metafora, sullo stretto rapporto tra la metamorfosi rappresentata e i cambiamenti fisici e psicologici dell’adolescenza. Pagine di indicibile suggestione ne mettono in scena gli umori e gli amori, ricompattando nello scenario della natura la stretta parentela fra uomo e animale.
Rosella Picech (da LiBeR 124)
La voce del branco. Gli eredi.
Gaia Guasti; trad. di G. Guasti e S. Saorin
Camelozampa, 2019, 228 p.
(Le spore)
€ 15,90 ; Età: da 14 anni