Da Orecchio acerbo con le illustrazioni di Chiara Ficarelli
La quiete dopo la tempesta
In quella capanna tre piccoli si sono addormentati dopo la frugale cena. La loro madre aspetta con trepidazione il ritorno dal mare in burrasca del marito pescatore. La sua mente si riempie di foschi presagi: spesso gli uomini muoiono in mare. E questo pensiero la spinge a sfidare la tempesta per andare a trovare la vicina, vedova di un pescatore e ora ammalata con i suoi due bambini. Aperta la porta, vede i piccoli seduti al capezzale della madre appena morta.
Il suo cuore le dicedi portarli con sé. E così fa. Le domande si affastellano nella mente: tornerà il mio sposo dal mare? E se tornerà, la sua severità gli farà accettare bocche in più da sfamare? E se non tornerà, come farò io da sola? Non solo il mare le restituisce il suo pescatore sano e salvo, ma la luce della bontà illumina e rasserena i loro sguardi reciproci.
La morale sempre al primo posto
Fino alla fine, Lev Nikolaevic Tolstoj(1828-1910) tutto perse fuorché la grandezza morale. Per i suoi irremovibili ideali divenuti scelte di vita, perse tra infiniti contrasti il sostegno dell’amata Sofja che non aveva mai accettato che rinunciasse ai diritti d’autore in favore dei propri contadini affinché questi potessero riscattare le terre che lavoravano e rendersi indipendenti. Sposo e padre di 13 figli, nel 1910, abbandonòmalato la propria casa: il suo corpo esanime fu ritrovato nella stazione di un minuscolo paesino, Astapovo.
Per raccontare la sua sterminata attività di romanziere, poeta, saggista, drammaturgo, pedagogo, colpita anche da censura e scomunica, non basterebbero interi scaffali. Ne ricordiamo i viaggi di formazione in Europa; la partecipazione alla guerra nel Caucaso e a quella di Crimea, che ne strutturò la radicale non-violenza (fino a divenire vegetariano); e i grandi romanzi che hanno formato, e continuano a formare,la coscienza di intere generazioni: “Guerra e pace”, “Anna Karenina”, “La morte di Ivan Ilich”, “La sonata a Kreutzer”, solo per citarne alcuni.
Chiara Ficarelli è nata nel 1990 a Reggio Emilia, dove si è laureata in Scienze della Formazione Primaria e ha lavorato come insegnante nelle Scuole dell’Infanzia. Allo stesso tempo ha coltivato la passione per l’illustrazione e i libri frequentando i corsi all’Ars in Fabula di Macerata. Ha illustrato per riviste letterarie, quali “Carie” e “l’Inquieto”. Nel 2017 si è iscritta al Master in Illustrazione editoriale di Ars in Fabula da cui nasce il suo primo albo illustrato: “La povera gente” di Lev Tolstoj. Attualmente collabora come docente tutor con la scuola d’illustrazione Ars in fabula di Macerata.
La povera gente
36pagine a colori, 15 euro
in libreria dal 19 settembre
Informazioni:
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