Il nuovo libro per bambini edito dalla Multimage
È uscito “Se mi dici pollo fritto”, il nuovo libro per bambini edito dalla Multimage, una favola in rima che esplora il valore sociale della parola.
Scritto da Francesca Fiorentino e illustrato da Erica Lucchi, il libro è il settimo della collana Lisolachecè, dedicata alla promozione dei diritti dei bambini.
La parola come strumento di distruzione o rigenerazione. La parola come atto di bullismo o resistenza, marginalizzazione o inclusione. Spetta a ognuno di noi scegliere da che parte stare, quale storia scrivere, quale cammino percorrere.
Il cammino di Gherardo, il giovane protagonista di questa favola, lo porterà a sperimentare sulla propria pelle il potere che le parole hanno nel dare forma alla realtà, e l’impatto che possono avere su ognuno di noi. Gherardo è sicuro di sé, ma quando una ballerina lo chiama legnetto o l’amico di scuola burattino, allora capisce il peso che hanno le parole. “Di nuovo le sento, son quelle parole. Mi cambiano ancora e mi danno dolore. Così combinato mi sento impazzire. Rivoglio me stesso, come posso reagire?!”
Testo e illustrazioni risponderanno con dolcezza a questa domanda e Gherardo scoprirà in un finale gioioso come far della parola un buon uso.
Francesca Fiorentino è psicologa specializzata in psicoterapia e psicologia giuridica minorile. Nel 2015 pubblica “Storia di Cristallo di Neve” sulla fecondazione eterologa, che riceve il marchio di qualità “In Dialogo Rigor Scientiae”. Il testo è utilizzato in dibattiti scientifici sulla fecondazione assistita e la narrazione delle origini biologiche ai bambini nati con tale metodo.
Erica Lucchi, è pittrice figurativa, diplomata in grafica pubblicitaria e fotografia. Nel 2015 illustra “Storia di Cristallo di Neve – non di cavoli, né di cicogne” (Valentina Edizioni) e riscopre in quell’occasione il piacere d’illustrare favole per bambini che ispirano e divertono.
Se mi dici pollo fritto
collana Lisolachecè
Formato 210x210 mm
Numero di pagine 32
Prezzo 10 €
Informazioni:
Contatto stampa
Olivier Turquet
Direttore editoriale,
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