Viviamo nel tempo ossimorico del silenzio assordante, del rumore di fondo che non ci abbandona, della sovrabbondanza di informazioni che conduce a una fugace e superficiale fruizione. Ma il silenzio e la solitudine creativa ci sono e l'infanzia, a discapito di ciò che ha da sempre voluto credere l'adulto, durante incompresi momenti di solitaria separatezza, si rigenera, si ritrova, venendo finalmente in contatto con la propria essenzialità. E il silenzio che accompagna questi momenti, soprattutto nell’incontro col libro, è potente iniziatore del raccoglimento interiore e tema di per sé, con voce propria. Ne è riflesso la letteratura per l’infanzia che, come testimoniano alcuni autori contemporanei, ospita il tema e lo coltiva nella narrativa per i più grandi come nella produzione per i più piccini, nei romanzi come nei silent books.
Nel numero 108 di LiBeR (ott.-dic.- 2015) è presente un’ampia serie di contributi sul tema.
Articoli di Giorgio Triani, Duccio Demetrio, Manuela Trinci, Francesca Farinelli, Marcella Terrusi, Maurizio Vivarelli. Interviste e testimonianze di Patrick Ness, Pietro Leveratto, Arianna Papini, Silvia Vecchini.
Illustrazione di Giovanni Scarduelli
In LiBeRWEB disponibile la bibliografia:
La bibliografia si focalizza su pubblicazioni nelle quali i concetti di solitudine e silenzio rappresentano chiavi importanti di accesso semantico e tematico o, com’è nel caso dei silent book, riferimenti essenziali al tema per tipologia. I dati bibliografici sono tratti da LiBeR Database.