Editoriale di LiBeR 90 (apr.-giu. 2011), numero speciale in occasione della 48° edizione della Fiera internazionale del Libro per ragazzi di Bologna
Quattro colori su tutte le pagine, una rivisitazione della grafica e una ristrutturazione del sistema di valutazione dei libri presentati nella Bibliografia nazionale dei libri per ragazzi. Queste le novità che caratterizzano il novantesimo numero di LiBeR e il suo ventiquattresimo compleanno. “Era l’ora!”, dirà qualche nostro lettore, come ha fatto più di un collaboratore di lunga data a cui abbiamo annunciato il passaggio al colore. È vero, l’ora era più che matura: la povera carta stampata periodica fatica non poco a farsi notare in un circo di media roboanti nei toni e nelle vesti, figuriamoci se dalla sua parte non ha nemmeno il sostegno che le possono garantire i colori di immagini capaci di coinvolgere il lettore. A maggior ragione nel campo del libro per ragazzi, dove il protagonismo crescente dell’illustrazione impone che la si mostri nella realtà con cui è riprodotta sulla pagina. Insomma, non è mai troppo tardi per migliorare, oltre tutto senza abbandonare i punti di forza che hanno finora caratterizzato il progetto di LiBeR.
Un progetto sostenuto da un obiettivo ambizioso: documentare la produzione libraria per bambini e ragazzi mettendo a disposizione dei lettori un’approfondita informazione bibliografica e un ricco apparato di contributi di orientamento. Questo obiettivo viene confermato con il mantenimento dell’articolazione della rivista: le recensioni di “Zoom editoria”, i saggi e gli articoli, il dossier “Segnali di lettura”, il “Rapporto LiBeR”, le rubriche e il fascicolo della Bibliografia nazionale.
Ed è nel fascicolo bibliografico che si trova l’altra importante innovazione: il cambiamento della valutazione delle novità.
Dal 1999 tutte le segnalazioni bibliografiche sono accompagnate da una valutazione, espressa con una serie di stelle: da una a quattro per indicare – da quelli di più scarso interesse a quelli assolutamente da non perdere – quanto i libri “promettano” ai lettori. La valutazione è il frutto di un lavoro collegiale svolto dallo staff di documentalisti che dal 1987 analizza tutta la produzione editoriale e dalla direzione della rivista. Un impegno che ha sempre avuto come punto di riferimento una rete di solide e competenti collaborazioni critiche, nonché il confronto con gli utenti e i loro gusti assicurato dal rapporto con la Biblioteca Gianni Rodari di Campi Bisenzio – che ha promosso LiBeR – e misurato con i sondaggi sulle preferenze di lettura.
La valutazione di LiBeR è basata su un esame approfondito dei documenti che prevede anche la lettura integrale delle opere di narrativa e non riguarda solo la qualità del testo, ma un insieme di fattori, dalla creazione artistica (testi, illustrazioni) alle sue diverse espressioni e soluzioni editoriali.
La produzione libraria italiana è cresciuta per molti anni a ritmi vertiginosi, creando non pochi problemi di “bussola” anche agli addetti ai lavori. Le stelle di LiBeR hanno lo scopo di facilitare loro l’attività selettiva con una valutazione che, per quanto sommaria, si applica all’intera produzione e non si limita pertanto a segnalare l’eccellenza dei prodotti, ma assume il difficile compito di indicare anche lo “scarso interesse” di molti libri indirizzati a bambini e ragazzi.
È questo un impegno che ha ottenuto l’apprezzamento dei lettori e che è stato mantenuto
– sotto l’esclusiva responsabilità della redazione di LiBeR – anche quando ha preso avvio, nel 2007 con la collaborazione della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la produzione dell’attuale fascicolo bibliografico.
Proprio le tendenze dell’editoria nazionale hanno però reso necessario un ripensamento di questo sistema di valutazione. Le stelle attribuite da LiBeR indicano che per molti anni non è cresciuta la qualità dell’offerta e anche le novità più interessanti hanno rischiato di essere disperse nella dilagante mediocrità. Si è infatti assistito a una produzione libraria che, adeguandosi a standard produttivi e commerciali dettati dalla logica delle concentrazioni e dalla preminenza del marketing, ha spesso inseguito obiettivi di mera crescita quantitativa e dato origine a una proliferazione di prodotti d’intrattenimento, frutto di un approccio consumistico al mondo della lettura. Da qui una forte concentrazione di libri nella categoria delle 2 stelle e la difficoltà di attribuire una valutazione più articolata che consentisse di distinguere meglio i diversi profili qualitativi tra i libri “di scarso interesse” e quelli “meritevoli di attenzione” o di indicare più chiaramente i prodotti di “nessun interesse”. Per questo, pur confermando la metodologia della valutazione, si è passati a uno schema più articolato, da 4 a 5 livelli di stelle:
***** Da non perdere
**** Molto interessante
*** Meritevole di attenzione
** Di scarso interesse
* Di nessun interesse
Una modifica importante, per rendere anche in questo caso un miglior servizio ai lettori che vogliono avvicinarsi al mondo dei libri per ragazzi anche “guardando le stelle”.
La direzione
(da LiBeR 90)