Appunti per l’incontro di giovedì 12 novembre 2009 a Campi Bisenzio
con Federico Maggioni su
A che servono le immagini?
Illustrare un libro oggi, nell’era della multimedialità.
«… In una calda serata di settembre passeggiavo con un amico da poco tornato da una vacanza trascorsa sulle spiagge dell’Algarve. Il suo racconto era appassionato, ricco di dettagli: sole cocente, gelide acque dell’oceano (blu, blu, blu come diceva lui), sabbia finissima mi colpirono particolarmente. Qualche sera dopo, in sogno, percorrevo la calda sabbia di una furiosa marina di Soutine: il mare, alla mia sinistra, di un blu quasi nero, sembrava gonfiarsi come respirasse, il cielo, rosso di un tramonto violento, era appena venato di giallo. Dalla sabbia finissima due scogli tronco conici verdi si ergevano come torri, emettendo un vapore verdastro che rendeva le forme leggermente indefinite. Il tutto comunicava una sensazione di disagio, di allarme, ed era come se i due roccioni fossero entità viventi. Mentre mi allontanavo velocemente da questo influsso che sentivo negativo, scorsi in lontananza un foglio fluttuare scompostamente. Volteggiando rapidamente, si fermò ai miei piedi, immobile, a qualche centimetro dal suolo, sospeso a mezz’aria. Mi inginocchiai per osservare meglio lo strano fenomeno e scorsi su questa pagina errante le seguenti parole “Domine non sum dignus” ».
«Abbandonati i tentativi infruttuosi di interpretazione, capii quanto significava per me questa visione: il sogno era l’illustrazione del racconto del mio amico».