Ernst Gombrich, importante studioso di arte, ricordava che per i greci la meraviglia rappresentava l’inizio del sapere; allorché cessiamo di meravigliarci, aggiungeva, corriamo il rischio di cessare di sapere. La relazione prende l’avvio dalla meraviglia: meraviglia per l’incanto delle figure e per le storie che vengono narrate negli “albi illustrati”.
L’albo illustrato è un libro che “contiene figure”, ma non tutti i libri di figure sono picturebook, cioè storie con immagini. Durante l’incontro si prendono in esame: la definizioni di “albo illustrato”, la relazione tra immagini e parole, le caratteristiche specifiche che le illustrazioni devono possedere per interagire con il testo verbale.
Si discute se l’albo illustrato debba costituire la prima “galleria di arte” per il bambino e si tracciano le linee fondamentali per classificarlo e valutarne la qualità.
Gli ultimi vent’anni hanno visto uno straordinario sviluppo di questo particolare genere letterario sia per raffinatezza sia per sperimentazione, con esiti di altissimo livello, che costringono gli studiosi a modificare in continuazione i termini di classificazione. Si propongono alcuni casi esemplari – autori che hanno segnato un punto di riferimento nell’ambito della letteratura per l’infanzia, titoli innovativi che segnano la direzione verso la quale sta procedendo oggi l’albo illustrato.
Metodologia: lettura e commento dei testi, confronto tra libri di autori diversi sullo stesso argomento, tramite proiezione di immagini.