Il secondo contributo sui criteri di indicizzazione per parole chiave e identificatori: come lo staff dei documentalisti di LiBeR Database affronta il lavoro di indicizzazione per identificare i “soggetti”, con particolare riferimento alle opere di fiction.
Vediamo come lo staff dei documentalisti di LiBeR Database affronta il lavoro di indicizzazione, con l’utilizzazione di “parole chiave” e “identificatori”, con particolare riferimento alle opere di fiction.
Innanzitutto si procede alla “lettura” del documento che prevede varie modalità:
a) lettura integrale, che rappresenta la modalità prevalentemente adottata in quanto necessaria anche alla valutazione dei documenti, proposta sulla rivista LiBeR con l’attribuzione di un giudizio sintetico espresso con “stellette” (sul numero 59 di LiBeR è presente un’analisi complessiva delle valutazioni assegnate negli ultimi tre anni);
b) lettura parziale o per “scrematura” in base a metodologie documentarie-biblioteconomiche e di “lettura rapida”.
Metodologie di lettura
Le metodologie di "lettura" possono fare innanzitutto riferimento a consuetudini bibliografiche, biblioteconomiche e documentarie che il catalogatore applica automaticamente, "per istinto e per esperienza", e che ISO 5963 recepisce nell'indicazione dell'attenzione da rivolgere alle seguenti parti, in ordine di importanza:
a) titolo
b) abstract se presente
c) introduzione, frasi di apertura di capitoli e paragrafi e la conclusione
d) illustrazioni (spesso nell’ambito del libro per ragazzi evidenziano passaggi chiave), diagrammi, tavole e loro didascalie, indici
e) parole o gruppi di parole sottolineate o stampate in caratteri non usuali.
Inoltre può essere utilmente utilizzato uno strumento come la griglia di Whittaker: in alcune fasi di questo metodo sistematico di valutazione del libro si possono trovare indicazioni dettagliate sulla procedura e sugli elementi da considerare nell'operazione dello "sfogliare con abilità e [della] scorsa rapida ed esperta".
Strumenti editoriali utili per l’analisi dei documenti
Nell’analisi dei documenti è anche auspicabile l'utilizzazione di strumenti di supporto quali: cataloghi e altre informazioni editoriali, repertori, ecc.
Particolarmente utile si può dimostrare proprio la consultazione dei cataloghi editoriali, i quali negli ultimi anni – unitamente ai paratesti che accompagnano le novità editoriali – hanno spesso offerto nuovi assetti dell’informazione bibliografica, sempre più orientata a finalità di promozione della lettura così come sviluppate in ambito bibliotecario e scolastico.Non a caso nei cataloghi editoriali sono spesso confluite tecniche e metodologie di documentazione bibliografica mutuate dal contesto bibliotecario e analisi narratologiche e testuali sperimentate in ambiti scolastici.
Identificazione del soggetto
La “lettura” del documento produce l’operazione di analisi concettuale: analisi del documento con l’identificazione del soggetto e di tutti i concetti essenziali che lo costituiscono, per le quali fasi il riferimento è allo standard ISO 5963 adattato allo specifico campo. Il riferimento allo standard riguarda il metodo da affrontare e soprattutto le domande da porsi per l’identificazione dei concetti più importanti contenuti nel documento, secondo un processo di “scomposizione del soggetto”. Una semplificazione della domande stabilite nello standard porta alla seguente griglia:
1) è accaduto qualcosa?
2) se sì, che cosa è accaduto e a chi?
3) dove e quando è avvenuto?
4) è possibile individuare un agente o strumento dell’azione?
5) il soggetto è considerato sotto un punto di vista cui non è normalmente associato?
Nell’analisi concettuale della non-fiction, eseguita normalmente nella soggettazione o classificazione biblioteconomica, i principi di cui sopra vengono applicati “spontaneamente” dal catalogatore; pertanto nei confronti di questa categoria di documenti, per la parte che ci riguarda, non è stato necessario fissare interpretazioni particolari della norma. Diverso è il caso dell’analisi concettuale della fiction: data la carenza di precedenti normativi e di esempi di applicazioni significative in ambito biblioteconomico e documentario, è stato necessario sviluppare un’interpretazione dei punti da focalizzare nel corso dell’analisi. Tali punti sono precisati nei seguenti passi, che suggeriscono interpretazioni e approfondimenti di alcune delle suddette domande.
1) Se qualcosa è accaduto, di che cosa si parla, che cosa si narra?
Occorre comprendere la “storia narrata” ovvero individuare la successione nel tempo degli avvenimenti relativi ai diversi personaggi. Il problema principale in questa fase è quello di passare dalla comprensione dell’intreccio (dell’ordine seguito nel presentare i fatti) a quello più essenziale, per i nostri fini, della fabula (l’insieme dei fatti in ordine cronologico). Occorre riconoscere e considerare a questo scopo le tecniche di rappresentazione adottate nella narrazione, le modalità di costruzione del testo che rappresentano un ostacolo nella fissazione della fabula (es. alterazione dell’ordine logico-temporale degli eventi presentata nell’intreccio, questioni della “voce narrante”, del “punto di vista”, ecc.). Quali aspetti della storia, della fabula dunque, quali fatti, eventi, vicende o situazioni, possono corrispondere a concetti indicizzabili? Occorre chiedersi quali concetti, nel campo della letteratura giovanile e per le specifiche richieste di recupero formulate dagli utenti di questo settore, possono rappresentare punti di accesso privilegiati ai documenti, motivi di interesse semantico. L’interfaccia più attendibile per questo tipo di risposta – oltre alla tradizione della soggettazione che ha approntato un buon numero di soggetti “ineludibili”, validi comunque per tutti i campi e per un’utenza generale – è quello rappresentato dalla cultura, dalla storia e dall’attualità dei motivi e dei topoi letterari della letteratura infantile e dalla conoscenza delle domande quotidiane di recupero delle informazioni formulate dall’utenza varia e specifica che frequenta le biblioteche per ragazzi. Occorre ribadire che l’indicizzazione della fiction rimanda, più che a soggetti veri e propri, a tracce, spunti, piste di ricerca semantica. Tant’è che non sono estranei a questo tipo di “individuazione semantica” considerazioni relative ad aspetti “tematici” in senso letterario (nel senso di idee e concezioni morali, sociali, storico-politiche a cui l’autore fa riferimento nel corso della narrazione o che oggettivamente intende veicolare con il documento. Inoltre non possiamo non sottolineare come un'opera di fiction, ancor più di una di non-fiction, non è contenibile dal punto di vista dell'approccio semantico in nessun schema di indicizzazione. L'indicizzazione può rappresentare al massimo una grossolana fonte di spunti per percorsi di lettura e non certo esaurire le potenzialità di significato dell'opera.
2) Chi sono i protagonisti e quali sono i personaggi principali della vicenda?
Nel sistema di relazioni tra i personaggi occorre selezionare il protagonista ed eventuali coprotagonisti o antagonisti il cui peso nella storia sia evidente. La definizione dei personaggi in base a caratteristiche professionali si dà solo se è forte.
3) La vicenda è collocabile dal punto di vista spazio-temporale? Possono essere individuati precisi luoghi e tempi dell’azione in termini geografici e cronologici?
Bisogna considerare che luoghi identificabili con un nome proprio, tempi identificabili in cifre o rispondenti a precise epoche storiche vengono indicizzati come identificatori.
L’applicazione di questo schema produce la lista dei concetti coinvolti, da tradurre nei termini del linguaggio di indicizzazione.
Riccardo Pontegobbi, Domenico Bartolini
(da Record 6)