Barbara Lehman
Il Castoro, 2007, 32 p.
€ 12,50; Età: da 6 anni
Il libro rosso è un picture-book cristallino, un viaggio visivo perfetto e soprendente che cattura l’attenzione, a partire dalla copertina, dove non compare il titolo ma solo una piccola immagine.
Il libro stesso è il mezzo di trasporto, la metafora capace di far conoscere nuovi mondi e nuovi orizzonti di conoscenza e immaginazione.
Una bambina, descritta con sintesi ed eleganza grafica, trova un libro rosso per la strada: un piccolo libro rosso che è insieme finestra e specchio, che racconta con le immagini, in modo paradossale, di un qui e un altrove, dilatando lo spazio nella pagina.
Le parole non possono raccontare, le immagini lo fanno con immediatezza, con forza narrativa e riflessiva dirompente: il medium libro illustrato sembra rispondere, con il segno semplice, purissimo, di Barbara Lehman, a quanti si preoccupano della sopravvivenza del libro nell’epoca delle tecnologie.
La sequenza fisica della pagina, lo spazio, i colori, il volo, molto letterario, della bambina sospesa a un grappolo di palloncini, il giro del mondo che avviene in queste pagine, affermano con la lampante chiarezza dell’arte che attraverso i libri e l’immaginazione si conosce il mondo e si conoscono gli altri. Il libro è eloquente, eppure non ha una sola parola.
L’editore americano che ha per primo pubblicato questo albo è lo stesso di Flotsam, di David Wiesner (Clarion books, 2006), altro silent-book in cui il viaggio dell’immaginazione, fedele all’etimologia della parola, passa attraverso una vecchia macchina fotografica e alle figure che compaiono dalla pellicola.
Il libro rosso, come successivamente l’albo di Wiesner, è stato segnalato dal Caldecott medal, l’importante premio americano. Speriamo che l’attenzione del Castoro per gli albi eccellenti continui e sia di incoraggiamento per gli altri editori italiani, ancora spaventati dai libri senza testo. I disegnatori preferiti di Barbara Lehman sono i grandissimi Hergé, Winsor McCay, George Herriman: ci sembra che la sua immagine di infanzia sia in qualche modo imparentata con quella di questi autori, capaci di raccontare un mondo bambino dolce, ironico, poetico, lieve e profondissimo; un mondo visivo e narrativo che è autenticamente vicino ai bambini, che incanta con la semplicità, che sa parlare dell’infanzia all’infanzia stessa.
Marcella Terrusi
(da LiBeR 77)