Tracy Mack, Michael Citrin; trad. di R. Cravero
Mondadori, 2007, p. 222
(Junior giallo)
€ 8,00 ; Età: da 12 anni
Gli Irregulars di Baker Street sono una banda di monelli di strada di cui si servì Sherlock Holmes nel Segno dei quattro e nel Mastino dei Baskerville per controllare e avere informazioni (“uno solo di quei furfantelli riesce a fare più di una dozzina di poliziotti”). Già nel 1981 il Giallo dei ragazzi Mondadori pubblicò I ragazzi di Sherlock Holmes, primo volumetto di una serie che traduceva quella americana Bakers Street Irregulars. Adesso esce il primo libro di una nuova serie della Junior Giallo che prende il nome dalla via dove abitava il leggendario detective. E che prende il via quando – in concomitanza con l’assassinio di tre fratelli acrobati caduti dalla corda subdolamente recisa – il principe di Galles, figlio della regina Vittoria, entra al 221 della famosa strada per chiedere all’investigatore di recuperare un antico Cronicario, prezioso libro storico che si rivelerà un ancor più prezioso forziere di oro e gioielli, rubato dal Napoleone del Crimine, il professor Moriarty. Naturalmente gli Irregulars hanno un ruolo determinante nelle indagini, accanto o addirittura davanti al Principale, come lo chiamano, soprattutto il capobanda e l’ultima recluta, dalle straordinarie capacità logico-deduttive. Proprio il dodicenne trovatello in cerca di famiglia, che immagina che il padre sia un membro del governo o un militare a guardia del Palazzo, richiama due illustri topoi della letteratura per l’infanzia tra Otto e Novecento: a) il “romanzo familiare”, in cui, secondo un percorso psicologico e immaginativo studiato per primo da Freud, il giovane protagonista (e il suo lettore) sogna di discendere da nobili natali; b) i “fanciulli infelici”, che colloca le traversie dei piccoli eroi nel quadro di una realtà sociale che vessa e sfrutta spietatamente i minori senza protezione, come avveniva appunto nella società vittoriana e come ci ha magistralmente raccontato Dickens. Naturalmente, come in ogni buon giallo per ragazzi che si rispetti, la banda di straccioni indaga, spia, pedina, interviene al momento decisivo, che è raccontato mediante una sapiente costruzione narrativa, una specie di montaggio cinematografico alternato dei diversi punti di vista degli attori, il detective e gli irregolari. “Sono certo che ci aspettano altri lavori” conclude Sherlock Holmes, anche perché il cattivissimo è ancora libero e l’orfanello deve trovare il papà.
Fernando Rotondo
(da LiBeR 76)