Michael Morpurgo; trad. di P. P. Rinaldi
San Paolo, 2007, p. 123
€ 11,50 ; Età 9-11
È sempre lieve la penna di Michael Morpurgo anche quando racconta l’orrore ne La guerra del soldato Pace o quando ci parla di amicizia e di dolore ne Il regno di Kensuke, entrambi editi da Salani. Non poteva non esserlo nel suo ultimo romanzo pubblicato in Italia, La spada addormentata, che racconta il cuore e il sogno di Bun Bendle.
Bun ha 10 anni e vive con la sua famiglia in una fattoria a Bryher, una sperduta isola del nord d’Inghilterra. È un lettore appassionato delle vicende di Artù e, dopo un brutto incidente che lo rende cieco, sprofondato com’è in una “oscurità senza fine”, solo nel suo “buco nero di disperazione”, ascolta per ore le cassette su cui sono incise le gesta del leggendario re. Tra tutte ama in particolare Artù gran re di Britannia, perché la storia inizia e finisce proprio a Bryher, la sua isola. Così, preso da quelle straordinarie avventure, anche Bun inizia a scrivere, anzi no a registrare parole che diventano storie. E crearle è bello quasi quanto leggerle, perché in quelle storie può realizzare i suoi sogni, come ne La spada addormentata che, come sta scritto nella prefazione, Bun narra in prima persona e dedica ad Anna, sua amica e suo amore.
Dunque che succede? In che modo la storia di Artù entra nella storia di Bun? Attraverso un buco nel terreno in cui un giorno sprofonda accidentalmente. E, proprio come accade ad Alice, il personaggio di Carroll, il ragazzo entra in una meravigliosa avventura in cui sogno e realtà si intrecciano così strettamente che il sogno diventa più forte e reale della vita stessa. La cavità in cui è caduto è una antica tomba e lì giacciono da secoli una splendida spada e uno scudo. Bun è come inspiegabilmente attratto da quella spada e, quando ne stringe l’elsa, si sente invadere da una luce interiore e da una forza straordinaria. Sì perché la spada è niente meno che Excalibur e proprio lui è stato scelto per restituirla infine a re Artù. Insieme ad Anna, la sua amica fidata, riuscirà a portare a termine il compito che gli è stato affidato. Veleggiando su una nave fantasma, sogno nel sogno, Bun incontrerà Artù, il grande re di Britannia e consegnerà Excalibur nelle sue mani. Un viaggio reale o soltanto sognato? Morpurgo ammicca al lettore e con una strizzata d’occhio sembra dire che nulla è più importante che credere nella forza dei propri sogni e nulla è più bello che viverli insieme alla propria Anna.
Paola Bertolino
(da LiBeR 76)