Spazi per leggere e da raccontare per bambini 0-5 anni, in un progetto editoriale di ANCI Lombardia L’indagine di Luigi Paladin – psicologo, bibliotecario, esperto di letteratura per l’infanzia – è approfondita e prende in esame una gran varietà di aspetti. Proviamo a farne un sunto con l’obiettivo (difficile da raggiungere) di rappresentare in poche parole la vastità e l’accuratezza del lavoro svolto.
Dopo una breve premessa che prende di petto il problema - elencando tutta una serie di condizioni per rendere più funzionale possibile una biblioteca dei piccoli: otto punti cardine che scaturiscono da un interrogativo imperativo: “Cosa vogliamo che avvenga in una biblioteca dei bambini?” – si inizia a cercare di rispondere e la ricerca parte da un tentativo di raffigurazione di questo mondo: Quanti sono questi bambini? dove e con chi vivono? quali servizi pubblici frequentano? quali sono le loro condizioni economiche? come non sprecare il loro potenziale? Un’ultima domanda questa a cui si dà una risposta, tanto ovvia quanto rivoluzionaria (se attuata), e che si cercherà di dimostrare in tutto il seguito dello studio, si parla evidentemente dell’importanza della lettura, che viene espressa in questi termini: “La lettura è in grado di accrescere le competenze personali; ha un’influenza sull’integrazione e sulla convivenza civile; è sintomo di benessere ed è un fattore che determina lo sviluppo umano e il benessere sociale di un Paese.”
L’indagine a questo punto entra nel vivo delle questioni partendo da una disanima articolata dei luoghi deputati alla lettura, cioè le biblioteche pubbliche, con un decalogo finale in 22 punti sui benefici della loro frequentazione. Di seguito un indagine sui libri, per bambini di questa fascia d’età, sia sull’aspetto editoriale con dati prodotti da Liber Database, sia sulla schematizzazione tematica, una proposta per aggregare e suddividere le raccolte per più piccoli realizzata con la consulenza de La Vetrina, il Centro di documentazione specializzato per bambini e ragazzi della Provincia di Brescia.
Nel centrale quarto capitolo si entra in argomenti di massima pertinenza dell’autore: si parla dei benefici della lettura fin dalla più tenera età, di lettura della realtà e lettura decifrativa, di lettura dialogica; con disamine e consigli già ampiamente trattati in due libri molto apprezzati dal pubblico, scritti da Paladin insieme a Rita Valentino Merletti: Libro fammi grande: leggere nell’infanzia (Idest, 2012) e Nati sotto il segno dei libri: il bambino lettore nei primi mille giorni di vita (Idest, 2015).
Nei capitoli che seguono si va a studiare il rapporto tra il bambino e lo spazio riservato all’infanzia nei servizi pubblici ad iniziare dalle caratteristiche generali: illuminazione, clima, confort acustico, vivibilità in rapporto anche a colori e spazi di verde naturale, ma anche problemi di leggibilità e marcatura degli spazi, spazio personale e privacy, attaccamento al luogo... e così via. Si studiano tutti i tipi di spazio riservati alla lettura nella biblioteca dei piccoli, fino a ipotizzare tanti spazi per libri diversi, che richiedono specifiche modalità di lettura. Qui ci si interroga anche sull’uso degli espositori, sulla facilità di accesso ai libri e sulle modalità posturali e condivise di lettura.
Negli ultimi capitoli si invita a vedere questi luoghi come “nuovi media, spazi che raccontano e spazi da raccontare”. C’è chi ha pensato di realizzare spazi come una “fiaba vivente”, un’architettura che accolga e evochi i sentimenti della nostra infanzia, un’architettura che si fa narrazione. E venendo all’architettura, l’ultimo contributo offerto dallo studio è un vero proprio progetto architettonico, completo di spazi e arredi, di una biblioteca ideale per i più piccoli, eseguito dall’architetto Giovanni Fumagalli, professionista con provata esperienza nel campo dell’interior design di settore.
Claudio Anasarchi
(da LiBeR 116)
Informazioni:
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