Parole, figure, libri per narrare ai ragazzi responsabilità, diritto, giustizia, dignità Una biblioteca che nasce in un piccolo paese di circa 600 abitanti, in una struttura agricola isolata, fuori dal paese, sequestrata dallo stato alla malavita organizzata, offerta a un sindaco che in spetto ai suoi concittadini più “assennati” che lo sconsigliano di occuparsene, non ci pensa due volte e accetta la sfida - come prevede la legge - di trasformarla in qualcosa di utile alla società. I giovani cui è stata affidata ci coltivano la terra e raccolgono libri sulle mafie e sulla cultura della legalità che vi si oppone; convinti che lettura e legalità possono essere alleate e siano strettamente connesse. E nata così la Biblioteca della legalità, che i ragazzi chiamano Bill, un nome che ricorda paesaggi da frontiera, da Far West; qualcuno ci vede un nome di “ragazza ribelle, difficile da imbrigliare in un ruolo o una definizione, attenta al cambiamento, ma capace di preservare le memorie dall'oblio”. Per rafforzare e diffondere il messaggio di questi ragazzi si è realizzato di raccogliere in un volume tutta una serie di esperienze, pensieri e storie sull'argomento.
Nella prima di cinque sezioni, in cui sono raccolti gli interventi, che ci rinvia alla memoria di tempi e luoghi, si trova un’appassionata testimonianza di Della Passarelli, che racconta la nascita della sua Sinnos Editrice, fondata nel 1990, insieme ad Antonio Spinelli, in seno a una cooperativa sociale ONLUS attiva nel carcere di Rebibbia con l’obiettivo della “riabilitazione” del detenuto. Nella sezione “Storie che raccontano altre storie” il giudice antimafia Antonio Spataro ci porta una storia tutta americana, quella delle gesta, tra mito e realtà, del giovane bandito Billy The Kid e dell’instancabile sceriffo Pat Garrett; una storia paradigmatica per trarne la morale che: “Le regole sembrano rispettate più dai disperati e dai fuorilegge che da coloro che normalmente definiamo onesti”. In “Leggere è legale?” parlando di biblioteche pubbliche Valeria Petregnani, della Mediateca Montanari di Fano, con la suggestione del piccolo Africa che, ne L’occhio del lupo di Pennac, riesce, mettendosi nello stesso punto di vista del lupo, a entrare in contatto con questi; vuole comunicarci che, allo stesso modo, le biblioteche dovrebbero provare a guardare il mondo con lo sguardo di coloro con cui vogliono entrare in relazione e interessarsi a conoscere le storie degli altri e quindi, per la sua esperienza: “Nel decidere la direzione da prendere, le biblioteche devono assolutamente conoscere la composizione della popolazione che servono, le caratteristiche del territorio, le necessità e le criticità”. Aggiunge poi, entrando pienamente in tema: “Far conoscere la storia di Antonio Caponnetto, di Giovanni Falcone o Paolo Borsellino e molti altri ai giovani è uno dei compiti delle nostre biblioteche al pari della promozione di libri fondamentali come Il buio oltre la siepe, Piccole donne, Il giardino segreto e migliaia di altri capolavori”. Nella quarta sezione “Voci narranti” brani antologici e poesie in tema, mentre l’ultima parte è riservata alla bibliografia pere ragazzi: 202 citazioni bibliografiche, prevalentemente narrativa, distribuita anche in un agile pieghevole e reperibile in formato pdf, sia nel sito della Fattoria, sia in altri correlati; e ai suggerimenti per gli adulti
Claudio Anasarchi
Bill, Biblioteca della legalità : parole, figure, libri per narrare ai ragazzi responsabilità, diritto, giustizia, dignità
Giannino Stoppani, 2017
127 p. : ill., foto ; 24 cm
Informazioni:
Associazione Fattoria della legalità
Piazza Umbeto I, snc
60130 – Isola del Piano (Pesaro Urbino)
Tel. 3357312544
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.fattoriadellalegalita.it
