Giulio Levi
Campanotto, 2006, p. 64
€ 7,50; Età: dagli 11 anni
Le difficoltà di far leggere libri di narrativa nella scuola media dell’obbligo sembrano aumentare ogni anno. Con i nuovi programmi Moratti, è stato tolto l’obbligo del libro d’adozione obbligatoria per la narrativa e certamente non è un male, visto che questa indicazione (quando ancora è mantenuta) si risolve non soltanto in un testo uguale per tutta la classe ma soprattutto in un testo che implica l’esecuzione di schede didattiche ogni capitolo. Il problema è complesso, se ne è discusso a lungo (senza successo) e in una recensione può soltanto venire accennato per suggerire agli adulti (oltre che insegnanti, anche genitori volenterosi) di utilizzare per le proposte di lettura ai ragazzi un genere letterario che “normalmente” è riservato alle antologie scolastiche. Mi riferisco ai racconti che, a cominciare dal Boccaccio non sono certamente una forma letteraria inferiore al romanzo, il quale, anche se breve, risulta ostico a chi non ha propensione, dimestichezza e abitudine alla lettura. Non parlo di racconti “classici” o famosi perché scritti da autori celebrati (vedi come esempio Pirandello) che hanno scritto per adulti ma di racconti scritti espressamente per ragazzi.
Fra i più recenti Giulio Levi ne ha scritti sei di particolare attualità per i contenuti che sembrano rientrare nel genere fantascienza ma che di fatto affrontano, attraverso una particolare forza narrativa, i temi più attuali dei rapporti uomo – ambiente. Dove l’uomo non ci fa certo una bella figura come la realtà quotidiana continua a dimostrare. L’abilità di Giulio Levi sta proprio nel proporre, nella loro asciuttezza letteraria, storie che possono sembrare esclusivamente riservate a un ipotetico futuro e che invece, con sottile ironia e profonda conoscenza scientifica, coinvolgono l’attenzione e le emozioni del lettore.
Come tutti i racconti davvero interessanti, quelli di Giulio Levi offrono al giovane lettore la possibilità di venire a conoscere in poche pagine l’inizio e la fine della storia, senza dover aspettare tempi più lunghi (come richiede il romanzo) per conoscerne la conclusione.
La prerogativa dell’autore, in questo libro, è di usare un linguaggio di preciso rigore scientifico che rende la narrazione precisa e incalzante.
Roberto Denti
(da LiBeR 75)