Sara Boero; ill. di Sara Not
Piemme, 2007, p.138
(Il battello a vapore)
€ 7,50; Età: da 11 anni
Un orfano timido allevato da una nonna ricchissima e un po’ svampita: potrebbe essere l’ennesima storia dal sapore ottocentesco e invece è un frizzante divertimento sulle incredibili possibilità della creazione fantastica. Il ragazzo si chiama Diego, don Diego per la nonna da quando, a cinque anni, si é mascherato da Zorro. All’inizio della vicenda ne ha venti e si prodiga perché la vecchia signora non si trovi a disagio con il suo alzhaimer, prendendo sul serio le sue bizzarrie. Si dice che il suo patrimonio provenga da furti straordinari e lei pretende di raggiungere una stella per impadronirsi di uno strepitoso diamante. Per non contraddirla don Diego la accompagna pazientemente a Londra, ogni anno, al fine di raccogliere piume di cigno ai giardini di Kensington, piume destinate alla fabbricazione di un paio di ali intergalattiche. Una follia, ma innocua, pensa il ragazzo, introverso e gentile, che da parte sua vive in un mondo di sogni. Il suo amore prenderà vita durante la visita alla Torre di Londra: si chiama Andrea, proviene come lui da Genova, e ha una chioma all’altezza delle aspettative. Attorno alle condivise fantasticherie su un tal James, fantasma e scrittore, di cui trovano traccia sulle pareti della Torre, si intrecciano i primi passi della loro storia romantica, capace di reggere ai vaneggiamenti della nonna, ma la giovane Andrea è sfuggente e imprevedibile, mentre don Diego scopre al pronto soccorso che il presunto complice scomparso della nonna esiste davvero.
È questo il terzo romanzo di Sara Boero, genovese ventiduenne che ha sempre giocato le sue carte tra mondi immaginari e realtà, districandone con lieve sapienza i fili sottili. Notevole la copertina di Sara Not, che nelle illustrazioni riesce a rendere il sapore ironico della storia e la grazia gentile dei suoi personaggi. L’impaginazione non dimentica di seminare voli di piume appena percettibili, a bordo pagina, e cigni a far capolino. Un’ultima annotazione: la storia di don Diego e Andrea, la nonna e un reperto di drago che spunta sulle tracce del già citato James, è raccontata in prima persona da una misteriosa sorellina adottiva, che riserva per il finale una spiazzante sorpresa.
Teresa Buongiorno
(da LiBeR 75)