Quali relazioni, azioni, oggetti per l’infanzia oggi? Il 28 maggio si è svolto a Brescia, nell'ambito di Family Care, il festival per l'infanzia e per le famiglie giunto alla terza edizione, un incontro pubblico sul tema “Il mondo intorno. Quali relazioni, azioni, oggetti per l’infanzia oggi?” organizzato da Edufrog (www.edufrog.it) e dall'associazione di promozione sociale Emmi's Care (www.emmiscare.org) per richiamare l'attenzione degli adulti a vario titolo interessati da responsabilità educative (famiglie, professionisti, studiosi, amministratori) sui bisogni dei bambini e delle bambine.
I lavori si sono aperti attraverso un inquadramento storico-culturale del secondo millennio, volto a ricostruire come abbia preso avvio senza che si siano dipanate le contraddizioni di quello che Hobsbawm ha definito il secolo breve, salutato precedentemente da Ellen Key come il secolo dei fanciulli, e purtroppo conclusosi con l'affermazione di quella che Munari indicava come la società del profitto. Proprio dalle parole di quest'ultimo hanno preso avvio i lavori della mattinata, con un invito a riflettere sulle contraddizioni che incidono pesantemente sulla qualità di vita di bambini e bambine, nonché sulle reali possibilità che hanno (o non hanno) di accedere a buone esperienze di vita e di crescita: “Nella nostra “civiltà del fatturato” quello che conta per i produttori è guadagnare sempre di più, anche approfittando dell’ignoranza altrui, guadagnare a tutti i costi, sfruttando gli altri. Ma siccome anche noi siamo “gli altri” per qualche organizzazione commerciale che ci vuole sfruttare; ecco che un popolo di furbi diventa un popolo di sfruttati. Un gioco ignobile” … Un modo di progettare un gioco o un giocattolo è … quello di considerare di produrre qualcosa che sia utile alla crescita individuale, senza naturalmente dimenticare un giusto profitto per l’impresa. Che cosa può essere utile, ci si può chiedere, alla crescita di un individuo in formazione come il bambino?”(Da cosa nasce cosa).
Paola Tonelli, formatrice e pubblicista, attenta osservatrice dei bambini, ha incentrato il suo intervento sul tema “Gli adulti, i bambini e gli oggetti della natura”, evidenziando che i bambini di oggi crescono troppo lontani dalla natura e non certo per una loro scelta. Partendo da questa constatazione si è soffermata sulle responsabilità degli adulti, andando ad individuare in una relazione adulto-bambino la possibilità di accendere lo sguardo sulle azioni che questi compiono quando vengono lasciati liberi di muoversi in natura; le sue argomentazioni sono state supportate da un'ampia documentazione fotografica, dimostrando che azioni cariche di bellezza, apprendimento, serenità non richiedono necessariamente parchi speciali, ricchi di mille attrezzature e possono essere condotte anche in assenza di giardini, addirittura nelle zone maggiormente cementificate delle città metropolitane, poiché molti materiali che possono far nascere giochi interessanti, spesso sono a disposizione, ma non sono visti e riconosciuti nelle loro valenza e potenzialità.
Fausta Orecchio, cofondatrice insieme a Simone Tonelli della casa editrice Orecchio acerbo, ha trattato il tema dei rapporti intergenerazionali, intitolando il suo intervento “I grandi contro i bambini”, per andare a segnalare la presenza di una duplice tendenza, che vede da parte affollare i cataloghi di libri “a tema”, a cui viene delegato il presentare tematiche considerate spinose, dall’altra parte una propensione, apparentemente opposta, volta a idealizzare l’infanzia come un universo delicato e incorrotto. Fausta Orecchio ha sottolineato come queste due visioni, apparentemente lontane, considerino il mondo dell'infanzia come un insieme omogeneo e nascano, di fatto, da una visione autoritaria dell’infanzia: l’una tutta tesa a educare e convertire, l’altra tutta tesa a proteggere e tutelare.
Il sociologo Stefano Laffi, (Codici Ricerche Sociali) ha proposto una lettura della cultura materiale in chiave pedagogica con un intervento dal titolo “Se le cose parlano per noi”, attraverso il quale ha rivolto agli adulti l'invito a rompere l’assedio nei confronti di bambini e giovani, per imparare invece ad aprire con loro un dialogo, a costruire relazioni all'insegna della fiducia, concedendo loro pure di guidare talvolta la relazione, convinto che ne possa derivare una condizione generale di maggiore libertà e agio. Durante l'incontro è andato a mappare sguardi e percorsi possibili per creare alternative a quelle logiche di mercato puntualmente che aveva precedentemente denudate nel libro La congiura contro i giovani. Crisi degli adulti e riscatto delle nuove generazioni per rovesciare il paradigma che vede addittare i giovani come incapaci per ricollocare le responsabilità in capo a chi le ha. Il suo sguardo volge alla ricerca di una diversa distribuzione dei compiti fra generazioni, in cui agli adulti non spetti più il compito di vigilare, controllare, giudicare, ecc. e ai più giovani di corrispondere alle attese e agli standard in un’attesa infinita all’esordio sociale, per creare insieme ciò che è urgente creare, valorizzando il pensiero divergente dei bambini, le energie mentali e fisiche dei ragazzi e dei giovani, le esperienze degli adulti, ecc. ovvero in una relazione fra generazioni di alleanza costruttiva.
La moderazione del tavolo è stata affidata a Elisabetta Cremaschi.
L'incontro è stato concepito all'interno del Manifesto di Alleanze educative e di cura (www.educative.it) e ospitato dal Festival Family Care (http://family.develsite.eu/), un appuntamento che si prefigge di agevolare l'incontro tra famiglie, professionisti, terzo settore, enti locali, realtà di ricerca e sperimentazione, case editrici, biblioteche, musei e realtà impegnate a promuovere proposte di qualità in supporto alle funzioni educative. Nello specifico quest'anno è stato l'occasione per presentare la nascita della comunità di pratiche sorta insena al Manifesto intorno alla domanda: “come garantire un adeguato sviluppo unitario e armonico ai bambini nella cornice dei servizi all’infanzia, nelle famiglie, nella comunità di oggi?”
Numerose opportunità di gioco, laboratori, attività di avvicinamento al libro e al movimento, spazi verdi -tutte rigorosamente gratuite- sono offerte ai bambini e a coloro che a vario titolo se ne prendono cura, nell'intento di favorire gli scambi di esperienze e conoscenze necessarie, per ripensare modelli sostenibili di educazione e cura.
Informazioni:
Edufrog (www.edufrog.it)
Associazione Emmi's Care (www.emmiscare.org)
Family Care (http://familycare.bs.it)
Manifesto di alleanze educative e di cura; Circolo di studi; Comunità di pratiche (www.educative.it)
Blog.edufrog.it
