Eva Rasano racconta a Rita Valentino Merletti il percorso seguito per la realizzazione del suo Lupo in versi, vincitore del premio nazionale Nati per Leggere 2015 della sezione Nascere con i libri, che si addentra in territori “sconosciuti” suscitando stupore nel bambino.
Lupo in versi è, se non erro, il suo primo libro rivolto a una fascia di età precocissima. È stato candidato al premio per la fascia 6-18 mesi per la quale, da tempo, si lamenta una certa carenza di proposte di qualità. Quale è stato il percorso seguito per la creazione di questo libro? Quali obiettivi e quali elementi strutturali hanno maggiormente pesato nella sua realizzazione?
Lupo in versi è stato preceduto da altri due libri con lo stesso personaggio, pubblicati da Nuove edizioni Romane: Lupo si traveste dalla A alla Z per bambini in età pre-scolare e Lupo favoloso per bambini appena più grandi. In entrambi i libri il protagonista utilizza il gioco del travestimento, per interpretare le lettere dell'alfabeto nel primo e fiabe e favole molto note nel secondo.
Arrivata al possibile terzo libro di Lupo, la mia strada e quella della casa editrice si sono divise, così è nata l’esigenza di fare qualcosa che simboleggiasse quasi una nuova nascita per il mio personaggio. Ed ecco l’idea di un libro sul suono, sui versi e sul gioco, una sorta di impasto primordiale da cui nasceranno parole, idee, discorsi e perchè no? Letture.
Il libro ha un'indubbia strategia comunicativa vincente, mette molto in gioco l'adulto che lo presenta al bambino e, non fosse altro che per questo, coinvolge anche il piccolo ascoltatore. Sono numerosi e diversi, tuttavia, i livelli interpretativi e i passaggi logici: il lupo si comporta a volte da vero lupo, a volte da lupo-bambino, a volte da lupo bambino ma assai più grande. In che modo ha deciso la sequenza e la congruità delle immagini?
Il percorso che porta dalla A alla Z, l'ho usato in vari miei progetti, è il mio modo per dire che si può arrivare alla meta, percorrendo tante strade diverse.
Anche nel caso di Lupo in versi ho usato la stessa logica, cominciando da AAAM e finendo con ZZZZZ; ho immaginato la sequenza dei suoni pensando a un ritmo, così come si pensa e si studia il ritmo nell'accostamento dei colori e nella sequenza delle pagine. Dopo la scelta dei suoni è venuta la progettazione delle pagine: Lupo è un personaggio molto versatile, come ha già dimostrato nei libri precedenti, quindi è stato relativamente facile metterlo a giocare con le macchinine, ad ammirare una vetrina di dolciumi o a cantare sotto la doccia.
Nelle situazioni che ho scelto di rappresentare ce ne sono alcune molto familiari per i bambini piccoli come il bagnetto o il suono della campana, mentre altre come Lupo che ulula alla luna o, ancora di più, lo sbarco di Lupo su un altro pianeta, sono ancora del tutto sconosciute.
Ho introdotto appositamente elementi “sconosciuti” che suscitano sempre curiosità, stupore e stimolo a esplorare territori dell'immaginario misteriosi e affascinanti. Ritengo che siano anche un modo per l’adulto che usa il libro per giocare con i bambini, per creare un ponte fra il suo universo immaginario e quello del bambino.
Può commentare anche la scelta del medium utilizzato, la prevalenza del bianco e nero e le caratteristiche fisiche del libro (dimensioni, legatura, tipo di carta)?
Il formato del libro e il tipo di carta, rientrano in uno standard adatto ai bambini piccoli: il quadrato è una figura familiare, regolare, quasi protettiva; il piccolo formato adatto a piccole mani, la carta resistente adatta a piccole mani piuttosto forzute e ancora maldestre!
Per quanto riguarda caratteristiche come forme, colori e ritmo, parto sempre dal mio gusto personale e dal mio senso estetico, pur cercando di rispettare quello che è il grado di fruizione di un' immagine da parte di un bambino molto piccolo. Penso che la capacità di leggere e capire le immagini, così come quella di appassionarsi ai libri, debba cominciare molto presto e quindi ritengo importantissimo proporre ai bambini immagini che posseggano forza, definizione e movimento.
(da LiBeR 107)