Le "graffianti" note dell'omonima rubrica di LiBeR sui vizi e i comportamenti più discutibili dell'attuale offerta editoriale.
Una riflessione di Antonio Faeti sul romanzo noir di Jack Ketchum, La ragazza della porta accanto: una lettura che solleva antichi dilemmi ermeneutici.
Ci sono romanzi, validi per trama, intreccio, stile, che però presentano errori di ambientazione storica. Cosa farne? Utilizziamoli guidando i ragazzi in un giochetto educativo di caccia all’errore. Così è successo per il romanzo di Livy Former, Marlina dei misteri. Come dire, non tutto il male viene per nuocere.
Appendice dell’omonima trasmissione televisiva, la collana Gli atlanti di Voyager di Giunti riporta su carta i grandi temi affrontati in tv, macchiandosi però di un paio di errori colossali. Impossibile non notarli e doveroso correggerli.
La famiglia è una rete che impiglia, che libera o ambedue? Sicuramente è il nostro primo marchio di fabbrica e il segno che lascia è decisivo per la nostra formazione, attraverso forme sia d’omologante assorbimento che di ribelle reattività. Una via senza risposte facili. Eccetto che per Mamma Orsa...
Un termine importante, “cultura”, che necessita di ampi spazi di applicazione. Siamo sicuri che basti schematizzarla in un dizionario enciclopedico per farsene un’idea esauriente?
Il dibattito sui rifacimenti dei classici è ormai annoso: qualcuno pensa che in caso di opere ritenute inaccessibili ai ragazzi sia meglio renderle leggibili piuttosto che niente e c’è chi è irriducibilmente convinto che l’originale non vada mai toccato. E se non si tratta di un classico? Ah, scappa Pipì…
Breve guida a luoghi, parti e dimensioni del libro per bambini o adolescenti dove possono fiorire più facilmente errori e scorrettezze: refusi, false nozioni storiche, imprecisioni scientifiche, e qualche sdrucciolone sulla coperta.
L’apprendistato magico, talvolta con caratteristiche familiari (I maghi di Caprona della Jones) o di ambiente scolastico (Villa Ghiacciaossa di Horowitz), è spesso comparso nella narrativa giovanile, ma la principale fonte di Hogwarts pare individuabile in un capolavoro del ’68 di Ursula K. Le Guin.
Il discusso film di Benigni ha un grande merito: può finalmente riscattare la figura del burattino dalla stravolta versione disneyana degli anni ’40. Non facciamoci sfuggire l’occasione giusta per leggere, o rileggere, la versione integrale di un capolavoro intramontabile per grandi e piccini.
Secondo le norme editoriali l’autore è proprietario del testo, mentre l’editore può modificare il titolo sia nella prima sia nelle successive edizioni se consenziente l’autore. Ma se questi è morto? C’è chi non si fa problemi di correttezza. È il caso dell’operazione Editori Riuniti su due raccolte di Rodari.