È possibile narrare il mare senza didatticismi, senza pedanteria, senza banalità? È possibile farlo per i bambini, con parole in rima e immagini a piena pagina? Sì, e succede in Maremè, stupefacente per gli acquarelli di Antonella Abbatiello, emozionante per i versi di Bruno Tognolini Maremè
Bruno Tognolini, ill. di Antonella Abbatiello
Fatatrac, 2008, p. 32
(Albi d’autore)
€ 13,50 ; Età: da 3 anni
È possibile narrare il mare senza didatticismi, senza pedanteria, senza banalità? È possibile farlo per i bambini, con parole in rima e immagini a piena pagina? Sì, e succede in Maremè, stupefacente per gli acquarelli di Antonella Abbatiello, emozionante per i versi di Bruno Tognolini.
Una figura sta sulla riva, di fronte all'enorme distesa del mare verde turchese, contro un cielo rosso carminio. Una sirena nuota, un bambino si tuffa tra le onde, pesci e meduse popolano l'acqua... una barca scende in mare e, mentre le ore trascorrono, mentre cielo e mare si colorano di arancio e di viola, mentre la notte scende, in quella barca qualcuno dorme, e poi, al mattino, in una fresca alba rosa, giunge su un'isola. Questo narrano le immagini, eppure ben altro evocano, grazie alle straordinarie tonalità calde e fredde che si alternano con perfetta armonia.
Non è facile accostare le figure a un testo poetico e raramente l'abbinamento sortisce un effetto ugualmente positivo per entrambi. Ma qui si è trattato, secondo le affermazioni degli autori, del processo inverso: prima sono nate le illustrazioni, splendide, di Antonella Abbatiello, poi sono venuti i versi di Bruno Tognolini. Questa fortuita e felice combinazione ha fatto sì che le immagini sorgano superbe e, con il trascolorare degli acquarelli, inducano il lettore ad affacciarsi sull'immensità del mare, che i versi sottolineano: “Il cielo è così grande, il mare è tanto mare / E io son così piccolo, posso solo guardare”.
Parole e figure invitano entrambe a osservare, ad aprire gli occhi dell'anima, forse a sognare...
Perché se è vero che i bambini “guardando il mare, tra un tuffo e l'altro, si chiedono cosa sia mai quel mondo diverso da ogni altro, piatto e azzurro fino all'infinito, senza case, strade, monti, segni d'uomo...”, allora è anche possibile che, grandi e piccoli, su quella riva si sentano, “almeno una volta, pesci fuor d'acqua” – sono le efficaci parole della quarta di copertina.
Nel suo sito lo scrittore afferma che, dopo questo primo esperimento, un altro libro attende di essere pubblicato, nato allo stesso modo. E noi speriamo che lo stesso magistrale equilibrio gli autori riescano a riproporre.
A. Dal Gobbo
(da LiBeR 80)