“Documentazione” e “critica” – con i relativi complessi di attività, regole e criteri che le contraddistinguono – sono due distinti approcci che entrambi concorrono alla definizione del modello d’informazione bibliografica di LiBeR e Liber Database.
Nel campo dell’informazione, “documentazione” e “critica” sono due ben distinti approcci.
Quando parliamo di “documentazione” ci riferiamo a un complesso di attività di raccolta, ordinamento, classificazione, diffusione e utilizzazione delle informazioni che sono proprie della professione documentalistica e che conferiscono all’informazione gradi crescenti di strutturazione e connotati di particolare efficacia.
La critica, invece, responsabile di un orientamento del destinatario dell’informazione di cui si fa veicolo, si fa diritto e dovere di introdurre criteri valutativi e selettivi nella presentazione dei documenti.
Ma le due discipline possono concorrere a un efficace modello d’informazione bibliografica?
Una possibile risposta a questa domanda può venire da una breve disamina dell’esperienza di LiBeR e di LiBeR Database, strumenti di diffusione dell’informazione che dal 1988 si sono mossi all’interno di una piena logica documentaria finalizzata a:
1 - contribuire a colmare le carenze informative sui libri per ragazzi tipiche della realtà italiana che, allora, offriva un panorama piuttosto sconfortante;
2 - mettere a disposizione di bibliotecari e insegnanti, principali intermediari dell’informazione bibliografica, metodi e tecniche di tipo documentario indirizzati a potenziare l’efficacia dell’organizzazione e della gestione dell’informazione, della ricerca e della consulenza.
Accentuate competenze di organizzazione e diffusione delle informazioni sono infatti condizioni essenziale nella costruzione di un servizio di pubblica lettura rivolto ai ragazzi.
Per far sì che questo approccio documentario potesse migliorare la qualità e l’efficacia dell’informazione bibliografica, furono individuati alcuni criteri:
– la completezza e il massimo rigore del controllo bibliografico, esteso a tutte le novità
– la tempestività, garantita dal fatto che il processo documentario avviene nel momento in cui il libro raggiunge effettivamente il circuito distributivo
– la scientificità e l’ampiezza del recupero delle informazioni.
Questo metodo, attuato fin dall’inizio nell’esperienza di LiBeR Database, ha consentito di seguire con un’attenzione particolare le tendenze della produzione editoriale, sempre in continua evoluzione, e di ricostruire per i destinatari dell’informazione un panorama editoriale “reale”, che non trascurasse l’emergere di nuovi fenomeni a testimonianza dei gusti e delle preferenze di lettura dei giovani che si muovono spesso sull’onda dell’attualità, anche di quella editoriale.
D’altronde, la giovane età dei lettori del settore di riferimento non si traduce in domande d’informazione bibliografica meno complesse rispetto a quelle poste dai lettori adulti, soprattutto per il ruolo forte che in questo settore viene esercitato dagli intermediari, siano essi bibliotecari o insegnanti. Un ragazzo che chieda di leggere altri libri che gli permettano di prolungare il piacere provato con precedenti letture, o l’insegnante che voglia affrontare con i bambini temi specifici o seguire una fiaba attraverso le sue diverse versioni, non pongono domande più semplici di studenti o ricercatori che si avvalgono di servizi bibliotecari e di informazioni bibliografiche avanzati.
Anch’essi devono, infatti, trovare risposte specifiche e molto articolate alle loro richieste, e data la pluralità di elementi da considerare (l’età dei lettori, le diverse forme di linguaggio e presentazione del contenuto, le modalità fruitive dei vari tipi di documenti disponibili, ecc.) pongono il sistema di informazione di fronte a forti responsabilità.
È di grande utilità pertanto garantire la possibilità di individuare dei percorsi di lettura, ed è questa un’esigenza fondamentale anche nel settore dei libri rivolti ai più piccoli, rispetto ai quali troppo spesso vi è una limitazione a livelli informativi attenti solo agli aspetti formali.
Un albo cartonato può esprimere contenuti informativi adeguati a una certa fascia d’età che vanno recuperati e non perduti dietro classificazioni meramente formali.
Ma costruire un percorso di lettura può essere un fatto molto impegnativo, per la complessità sia dell’universo infantile e giovanile cui ci riferiamo, sia di quello afferente alla intermediazione istituzionale. Per questo nel fornire informazione bibliografica è necessario garantire la possibilità di un ampio recupero delle informazioni.
Un rapporto corretto, se pur parzialmente rinnovato, con la tradizione biblioteconomica e documentaria dà questa possibilità, assumendo le tecniche biblioteconomiche e documentarie a garanzia di scientificità, omogeneità e capacità di recupero, soprattutto con il riferimento a standard internazionali, sia per quanto attiene la descrizione dei documenti sia per una corretta attività di indicizzazione, analisi e rappresentazione del contenuto.
Su questo fronte LiBeR Database ha inteso dare risposta approntando vari e articolati strumenti di recupero – e facendoli convivere nel sistema informativo conservando ognuno la propria autonomia e specificità – promuovendo la loro interazione, in un contesto di complementarità, per produrre, a seconda delle modalità di combinazione adottate, risposte di grado via via più sofisticato; consentendo infine l’effettuazione di strategie di ricerca sia pre che post-coordinate.
Documentazione e valutazione
E con ciò torniamo al tema con cui ha preso avvio questo contributo, quello del rapporto tra documentazione e valutazione della produzione editoriale, che ci porta a riflettere anche sul ruolo della critica nell’informazione bibliografica.
Negli ultimi anni, di fronte alla crescita che si è verificata nella produzione editoriale, i principali destinatari dell’informazione bibliografica in questo settore – i bibliotecari delle biblioteche pubbliche e scolastiche, gli insegnanti e gli operatori della promozione della lettura – hanno accusato notevoli problemi sul piano della possibilità e disponibilità all’aggiornamento.
È improbabile che possano essere letti e analizzati molti libri, mentre i ragazzi pongono esigenze e richieste di lettura che presuppongono conoscenze di una certa precisione sui temi e le caratteristiche di molteplici libri.
Non bastano dunque per un’informazione bibliografica veramente efficace i principi sopra espressi, seppur indispensabili. Ecco quindi da ciò scaturire la necessità dell’orientamento, l’opportunità di aggiungere valore critico agli strumenti di informazione bibliografica per trasformarli in utili elementi di un sistema di promozione della lettura.
Di fronte al “pianeta dell’incompetenza” che ha caratterizzato intere epoche della critica della letteratura per l’infanzia – e recentemente quella dei tanti media che sporadicamente si sono occupati del settore – la politica di LiBeR è stata caratterizzata dalla messa in opera di strumenti di valutazione quali le recensioni, che avanzno proposte di qualità, dando pertanto alle opere più significative lo spazio che esse meritano, e di strumenti di analisi che spesso si fondano sulla documentazione e ne rappresentano uno sviluppo e un approfondimento, quali soprattutto i saggi critici che accompagnano le proposte bibliografiche e sviluppano la riflessione e l’analisi di temi e fenomeni editoriali, in una funzione di osservatorio della produzione editoriale, ma che muovono anche una serrata critica alle operazioni editoriali scadenti.
Con la trasformazione nel 1999 delle “Schede novità” in “Dossier” è stato aggiunto un ulteriore tassello a questo modello di informazione bibliografica, introducendo direttamente nell’ambito proprio della documentazione le armi della critica, attraverso la valutazione di ogni documento presentato, realizzata mediante un lavoro collegiale svolto dai documentalisti e dalla direzione ed espresso in un sistema di giudizi marcati da stellette che accompagnano ogni scheda presente su LiBeR.
In questo modello la cooperazione di documentazione e critica aiuta a fornire un serio orientamento bibliografico, che rappresenta un essenziale strumento di formazione e di promozione della lettura, e un servizio di documentazione il più completo e articolato possibile; più in generale la disponibilità di strumenti che favoriscono da parte del lettore l’individuazione e lo sviluppo di percorsi di lettura liberi e autonomi per il proprio piacere di leggere.
Domenico Bartolini, Riccardo Pontegobbi
(da Record 4)