L’attenzione ai problemi della catalogazione e della documentazione nell’ambito delle biblioteche per ragazzi è un dato relativamente recente, frutto di un nuovo atteggiamento professionale improntato alla conquista di una strumentazione “scientifica”, adeguata alle caratteristiche di una produzione editoriale crescente e variegata e alle nuove esigenze degli utenti, siano essi ragazzi, insegnanti, genitori
Riflettendo su come, In Italia, è stato affrontato il problema della catalogazione e della documentazione dei materiali delle biblioteche o delle sezioni ragazzi, ci accorgiamo che, se per un verso si sono seguite le vicende delle politiche catalografiche applicate ai materiali rivolti agli adulti, per un altro si è sofferto, perlomeno fin verso la fine degli anni ‘80, di una particolare condizione di isolamento e di esclusione dagli sviluppi intervenuti nelle tecniche catalografiche, e ciò in linea con lo status di "grande esclusa" mantenuto nel tempo dalla letteratura infantile.
Prima della metà degli anni '70, prima cioè dell'avvio del processo di crescita delle biblioteche di ente locale, un vero e proprio “problema catalografico e documentario” quasi non si è posto agli operatori, a causa della pressoché completa “segregazione” del libro per bambini e ragazzi nel chiuso delle aule e degli ambienti scolastici. Durante gli anni '70, le esigenze di gestione delle poche sezioni per ragazzi attivate sul territorio nazionale hanno solo sporadicamente portato il tema all'attenzione del pubblico dei bibliotecari, col risultato di approdare nella maggior parte dei casi a soluzioni estremamente semplificate e fortemente localizzate. È verso la metà degli anni '80 quando le riflessioni sull'esperienza maturata nella biblioteca pubblica, l’insorgere del concreto problema: "ragazzi in biblioteca: che fare?", l'affermarsi di esperienze pilota di biblioteche per ragazzi e la nascita di riviste di informazione bibliografica come diretta filiazione di ambito bibliotecario, la crescita delle offerte editoriali hanno finalmente portato allo scoperto la necessità di affrontare il tema avvalendosi di strumenti professionalmente adeguati. Tant'è che da questo momento in poi il trattamento catalografico del libro rivolto ai bambini e ai ragazzi ha rappresentato un buon terreno di produzione di proposte e di analisi anche molto avanzate.
Comunque anche le vicende catalografiche e documentarie vale l'immagine, comune ormai a tutti gli aspetti del libro per bambini e ragazzi: quella di un lento ma deciso processo, ancora in corso, di affermazione di dignità, che ha teso a rompere una separatezza storica, superata anche con il varo della serie “Libri per ragazzi” della BNI nel 1995.
Più avanzata in questa, come in altre branche della biblioteconomia e della pratica bibliotecaria, è stata la realtà del mondo anglosassone e in particolare degli Stati Uniti dove l'attenzione al settore ha portato fin dal 1966 la Library of Congress a creare l'Annotated Card (AC) Program, un programma di adattamento della catalogazione della biblioteca alle particolarità del settore in materia di catalogazione semantica e a riconoscere la necessità della catalogazione standardizzata – richiesta fin dal 1969 dal Cataloging of Children's Materials Committee – e ufficialmente accettata dall'ALA nel 1982 con le Guidelines for standardized cataloging of children's materials.
Le biblioteche di ente locale
Da noi, invece, a smuovere le acque è stato principalmente l'atteggiamento degli operatori delle biblioteche di ente locale che si sono misurati con l'istituzione di servizi per i ragazzi, verificando la necessità di un innalzamento del livello di prestazione dei servizi informativi e catalografici. Queste realtà hanno contribuito a sviluppare un nuovo atteggiamento professionale, improntato alla conquista di una strumentazione "scientifica", che fosse in sintonia con gli standard e le norme internazionali. Ma è emersa anche la necessità di adattare, perfezionare gli strumenti di lavoro, adeguarli alle caratteristiche di una produzione editoriale sempre più complessa e variegata e all’esigenze degli utenti che, a partire dai lettori più giovani, maturavano nuove abitudini e propensioni di lettura.
LiBeR Database, nato nel 1987, ha rappresentato questa tendenza, che guarda ai servizi catalografici e informativi della biblioteca con attenzione particolare ai rapporti esistenti tra catalogazione e documentazione: la prima che media l'accesso al documento, la seconda che ne accentua i contenuti formali e semantici, potenziando l'accesso all'informazione.
L’attuale società dell'informazione, caratterizzata da una produzione documentaria enorme, riversa in biblioteca nuove esigenze: quelle provenienti dagli utenti, che hanno necessità di sempre maggiore informazione per operare scelte di lettura, quelle fatte proprie dagli operatori che si trovano nella posizione di dover fornire, ottimizzando le risorse, risposte informative quantitativamente e qualitativamente complesse predisponendo strumenti e iniziative di promozione.
L'operatore della biblioteca pubblica per ragazzi, per il tipo di utenti a cui si rivolge (non solo ragazzi, ma anche insegnanti e genitori), deve essere in grado di utilizzare forti competenze informative e documentarie.
Ne è un esempio il lavoro bibliografico svolto nell’ambito della “letteratura grigia” : dai cataloghi delle mostre, alle bibliografie, agli atti di convegni, ai materiali di promozione della lettura. Un lavoro ricco di progettualità, che attinge metodi e competenze dai campi della documentazione, della bibliografia, della comunicazione e che si caratterizza per una forte impronta promozionale.
È questo un impegno notevolmente cresciuto negli ultimi anni, che ha stimolato la ricerca di nuovi strumenti e modelli di intermediazione bibliografica e di orientamento e per il quale si rendono indispensabili tecniche approfondite di indicizzazione, di rappresentazione del contenuto e di recupero delle informazioni.
A questo ha mirato LiBeR Database che – con il massimo approfondimento della descrizione bibliografica (3° livello AACR2), la pluralità di accessi per autore (vedi scheda sopra), la descrizione semantica comprensiva di generi, CDD, parole chiave e identificatori (ISO/DIS 5963-1981 e ISO/DIS 2788-1988), fasce d’età e scolastiche, lingua di pubblicazione e paese di origine, abstract (ISO/DIS 214-1976 e ISO/DIS 5963-1981) – dal 1987 ha documentato l’intera produzione libraria per bambini e ragazzi.
D. Bartolini, R. Pontegobbi
(da Record, 1)